FREE FALL JAZZ

Interviste's Articles

Con ‘Divine Travels’, James Brandon Lewis è passato da un relativo anonimato (se non sulla scena newyorkese) ad essere una delle giovani promesse del sassofono – il tutto con merito. Oggi James è pronto a tornare sul mercato con il suo terzo disco, ‘Days Of FreeMan’, in uscita a breve su OKeh. (Continua a leggere)

Dopo aver scoperto Darryl Yokley tramite qualche giro di link su Facebook, aver apprezzato la musica dal suo sito, aver comprato e recensito il suo album, l’ultima cosa che restava da fare era l’intervista. Detto fatto, Darryl si è dimostrato entusiasta e fluviale nelle risposte, offrendoci un gustoso spaccato della scena jazz americana dal punto di vista di un giovane determinato e ottimista. (Continua a leggere)

Come sapete, il BAM Festival ci piace e ci auguriamo davvero che possa diventare un evento in grado di riportare un po’ di attenzione al jazz americano, che qui da noi non se la passa così bene in termini di attenzione e popolarità. Abbiamo ricontattato il sempre disponibile Nicola Gaeta, organizzatore del festival, per qualche domanda di approfondimento. (Continua a leggere)

Enrico Fazio, contrabbassista e compositori, ha pubblicato con ‘Shibui’ uno dei dischi più interessanti e riusciti del 2013. Dopo la recensione abbiamo setacciato i mari di Facebook per scovare il musicistia piemontese, che ha risposto di buon grado alla nostra sequela di domande, passando dalla musica all’insegnamento e altro ancora. La speranza è che, dopo aver letto l’intervista, vi interessiate a ‘Shibui’; l’attesa per il prossimo album, nel frattempo, cresce. (Continua a leggere)

C’è chi tenta il bluff e chi ha in mano un poker d’assi: qui parliamo del secondo caso.

Gli assi in questione sono Enrico Zanisi, Luca Bulgarelli e Fabrizio Sferra sotto la guida esperta del flautista e sassofonista Paolo Innarella; l’album di recente uscita è ‘Les Jardins Perdue’. (Continua a leggere)

Non ci credo!…fatemi capire: è davvero un nastro? Una cassetta di quelle che facevamo al liceo con tante canzoni diverse? Ma si! Proprio quelle che si riavvolgevano con la penna BIC e che ci stanno le linguette di plastica sul dorso superiore che se le rompi non si preme più il tasto REC, anche se tutti sapevamo che potevi mettere in quegli spazi due palline di carta e potevi riutilizzare ancora per l’ennesima volta quello stesso nastro e più passava il tempo più si sentiva peggio. Ah… quanta nostalgia! Dolce sentimento. E dunque nel 2014 c’è ancora chi utilizza le audiocassette, lo sapevate? Io no! Dunque a parlarci di questo fatto almeno per me inconsueto sono Annalisa Pascai Saiu (cantante a dir poco) ed il valido contrabbassista Michele Anelli. Non vedrete la solita dinamica dell’intervista con domanda e risposta, stavolta cambiamo. (Continua a leggere)

Nicola Gaeta è l’autore di ‘BAM, il Jazz Oggi A New York’, un libro interessantissimo che si tuffa nell’attualità del jazz di New York (appunto) con un taglio incredibilmente vivido e avvincente. Un testo importante, che getta luce su una scena tanto fertile e ricca quanto criminalmente ignorata dalle nostre parti. Da queste considerazioni a contattare Gaeta per un’intervista il passo è stato breve, e il risultato lo potete leggere qui sotto! (Continua a leggere)

Donald Edwards, batterista della Louisiana, ha pubblicato di recente uno dei dischi più riusciti e interessanti del 2014, all’insegna di un jazz mainstream modernissimo e vitale. Siamo riusciti a scambiare qualche parola col simpatico Donald grazie alla solita accoppiata Facebook e email, ed eccovi il resconto! (Continua a leggere)

COGNOME: Balducci
NOME: Pierluigi
LUOGO E DATA DI NASCITA: Bari 3 Ottobre 1971
PROFESSIONE: Bassista elettrico
PRINCIPALE ATTITUDINE CRIMINALE: pretendere di fare del Jazz in Italia.
CAPI D’ACCUSA: UNO – Produzione di svariati lavori discografici a suo nome, l’ultimo dei quali in collaborazione con terroristi e narcotrafficanti di fama internazionale come John Taylor, Paul McCandless e Michele Rabbia. DUE – Attivista didatta, divulgatore di informazioni e saperi presso le nuove generazioni, che vengono dunque irrimediabilmente deviate con dichiarazioni del tipo (cito alla lettera): “…superamento degli steccati e delle barriere tra le musiche e soprattutto tra le due estetiche – quella eurocolta e quella afroamericana […] non me ne vogliano i puristi, dei quali, programmaticamente, ci faremo un baffo”. Bach on the bass. Salatino Edizioni Musicali, 2009. (Continua a leggere)

Il nome di Jaleel Shaw non sarà nuovo ai lettori più attenti, che hanno potuto ammirare le grandi qualità del sassofonista americano in diverse occasioni e contesti. Nel 2013 è uscito il suo terzo, ottimo album, ‘The Soundtrack Of Things To Come’, fra poco avremo occasione di sentirlo nella nuova formazione di Tom Harrell, quindi quale occasione migliore per scambiarci qualche parola? (Continua a leggere)

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