FREE FALL JAZZ

Non ci credo!…fatemi capire: è davvero un nastro? Una cassetta di quelle che facevamo al liceo con tante canzoni diverse? Ma si! Proprio quelle che si riavvolgevano con la penna BIC e che ci stanno le linguette di plastica sul dorso superiore che se le rompi non si preme più il tasto REC, anche se tutti sapevamo che potevi mettere in quegli spazi due palline di carta e potevi riutilizzare ancora per l’ennesima volta quello stesso nastro e più passava il tempo più si sentiva peggio. Ah… quanta nostalgia! Dolce sentimento. E dunque nel 2014 c’è ancora chi utilizza le audiocassette, lo sapevate? Io no! Dunque a parlarci di questo fatto almeno per me inconsueto sono Annalisa Pascai Saiu (cantante a dir poco) ed il valido contrabbassista Michele Anelli. Non vedrete la solita dinamica dell’intervista con domanda e risposta, stavolta cambiamo. Ecco le domande tutte insieme. 1-Voi due avete un progetto musicale in duo “Soviet Love”. Diteci un po cosa proponete e perché lo fate. 2-‘Civilization in China’ è il titolo del vostro lavoro per la No Records, ed è reperibile su audiocassetta e in digitale… Ma vi sembra una cosa normale? 3-Ovviamente ho ascoltato ed apprezzo la vostra musica. Immagino che una delle difficoltà principali di questo tipo di proposta sia la possibilità di suonare dal vivo. Come vedete la situazione dal vostro punto di vista?
Ecco le risposte tutte insieme:

Soviet Love nasce come progetto in duo, ma è sempre aperto a nuove e diverse reincarnazioni in trio o quartetto o quant’altro con musicisti fissi e non.
Per quanto riguarda la cassetta, Soviet Love è un trio con Emilio Bernè alla batteria e Michele che imbraccia il basso elettrico e l’elettronica. Ricercavamo una batteria per ottenere una sonorità molto più aggressiva e vicina al mondo del grind e del noisecore (da qua la scelta di usare il basso elettrico al posto del contrabbasso). Resta invariato il set di Annalisa che, oltre alla voce, utilizza vari oggetti di natura diversa come fonte sonora a mo’ di laptop acustico.
La musica è totalmente improvvisata. Siamo entrati in studio senza dirci assolutamente nulla, ma con un’idea ben precisa in testa: concretizzare della musica estrema che rappresentasse quello che siamo e ciò che pensiamo. Siamo tutti e tre molto convinti delle possibilità della composizione istantanea e abbiamo fortemente voluto questa versione di Soviet Love violenta, veloce, ruvida e priva di compromessi.

Sì, ci sembra una cosa normale e, soprattutto, doverosa, adesso come adesso, fare uscire un’opera musicale in cassetta. Doverosa perché l’oggetto-cassetta è qualcosa che sta fuori dal mercato del capitale imperante e predominante. Oltre ad essere un bellissimo oggetto si presenta come piccolo manifesto di protesta contro un mercato in cui non crediamo, che sfianca, svilisce e distrugge senza pietà. Oltre a questo, sosteniamo l’autoproduzione e l’etichetta No Records (ideata da Emanuel Lafaenza e Salvatore Dante) è pioniera a Torino nella produzione di cassette freenoise.

Suonare musica improvvisata dal vivo in Italia è estremamente difficile e soprattutto guadagnare qualche soldino con essa. Proprio per questo motivo nasce la nostra Rassegna di Musica Improvvisata Noise Delivery, costruita con le nostre forze e capacità di creare una rete di improvvisatori con i quali possiamo collaborare e scambiare idee e musica. É nata a settembre al Cafè Des Arts e piano piano sta coinvolgendo sempre più musicisti da tutto il mondo e con le più diverse estrazioni musicali e si sta espandendo in vari luoghi della città, come l’atelier dell’artista visivo Stefano Giorgi , il Machito e il Border.

Altra importante collaborazione con Nunzia Vannuccini di Associazione Farm a Bologna, che sta ospitando vari eventi di Noise Delivery.

Concludiamo dicendo che se si vuole suonare-performare questa musica in Italia, bisogna creare le occasioni e cercare di essere sempre attivi e dinamici in qualunque situazione e così tutto può fluire come deve.

Grazie freefalljazz!

A presto!

Soviet Love

 

PS: la cosa più divertente di Soviet Love trio è che con Fabio Gorlier al pianoforte, diventa un quartetto jazz a nome di Annalisa, A.P.S. Jazz 4tet in cui omaggiamo la song americana e Billie Holiday e ad un certo punto uniamo in un certo il mondo dell’improvvisazione radicale a quello del jazz.

LINK:

https://www.facebook.com/noisedeliveryfestival?ref=ts&fref=ts

http://carillonpressaps.wordpress.com/

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