FREE FALL JAZZ

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Pionere, visionario, polemico, lucidissimo fino alla fine, se n’è andato ieri Cecil Taylor, artista straordinario emerso a cavallo fra anni ’50 e ’60 ed esploso con fragore dirompente durante gli anni del free jazz. (Continua a leggere)

George Avakian è una di quelle figure enormi, ma sempre sullo sfondo – il suo nome lo leggiamo sulle note dei nostri album, preferiti e non, nelle cronache dell’industria musicale, ma mai in primo piano, proprio perché musicista non fu mai (una medaglia per l’ovvietà). (Continua a leggere)

Se n’è andato pure Muhal Richard Abrams, musicista dalla carriera singolare ma dall’incredibile coerenza di fondo. Nato nel jazz come pianista per nomi come Clark Terry, Dexter Gordon, Woody Shaw e la cantante r&b Ruth Brown, ha sviluppato interesse per la composizione studiando la musica di Duke Ellington e Fletcher Henderson. (Continua a leggere)

Non era un musicista jazz, Fats Domino, ma certamente era parte della famiglia. Se il rhythm’n'blues era una semplificazione del jazz in chiave ancor più hot, incisiva e ballabile, Fats Domino ne fu un esponente di spicco. (Continua a leggere)

Una delle innovazioni più importanti, nel campo dell’industria dell’intrattenimento, è certamente la nascita dei servizi di streaming. Resi possibili grazie alla diffusione capillare della banda larga, Netflix (la più famosa e importante) & co hanno popolarizzato un modello nuovo di intrattenimento televisivo, fatto di visione “on demand”, senza pubblicità, e ricca di produzioni originali, non di rado coraggiose – il tutto ad un prezzo irrisorio. (Continua a leggere)

Senza troppi clamori ci lascia pure Grady Tate, maestro batterista con una spiccata propensione al soul jazz, in cui fu maestro, e una versatilità a trecentosessantagradi che lo portò a lavorare con artisti diversissimi, da Charles Mingus a Kenny Burrell passando per Jimmy Smith, Oliver Nelson, Lockjaw Davis e mille altri. (Continua a leggere)

Su Hugh Hefner (1926 – 2017), in questi giorni, si è letto moltissimo. Il fondatore di Playboy ha giocato un ruolo non da poco nel panorama culturale degli ultimi 60 anni e passa. Sarebbe facile liquidarlo come “quello di Playboy”, magari con un certo disprezzo, ma la realtà al solito è più complicata. (Continua a leggere)

Già, cogliamo l’occasione per entrare ufficialmente in modalità vacanziera e stravaccarci permanentemente sul mare, fra cocktail e bellezze in topless, lontani dalla mission di farvi conoscere qualcosa del jazzo. A tal proposito, quest’anno aggiungiamo a corredo del post un po’ di Fausto Papetti, che fa tanto estate, bikini e promesse erotiche non mantenute. (Continua a leggere)

Ieri un comunicato della Motema, sua attuale casa discografica, annunciava che Geri Allen era gravemente malata Рcosa del tutto inaspettata, visto che era passata pure di recente in Italia assieme ad Enrico Rava. Oggi arriva la peggiore delle notizie: la grande pianista, una delle migliori della sua generazione, ̬ morta oggi di cancro. Non aggiungiamo altro, se non questo articolo su NPR.

Estate, tempo di trombettisti, si sa. No, non è affatto vero, ma nei prossimi due mesi assisteremo al ritorno discografici di ben tre trombettisti, due dei quali dal vivo. Pronti? (Continua a leggere)

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