FREE FALL JAZZ

Geri Allen's Articles

Ieri un comunicato della Motema, sua attuale casa discografica, annunciava che Geri Allen era gravemente malata – cosa del tutto inaspettata, visto che era passata pure di recente in Italia assieme ad Enrico Rava. Oggi arriva la peggiore delle notizie: la grande pianista, una delle migliori della sua generazione, è morta oggi di cancro. Non aggiungiamo altro, se non questo articolo su NPR.

David Murray, Geri Allen, Terri Lyne Carrington non hanno certo bisogno di presentazione, presi singolarmente. La notizia sta nel fatto che i tre hanno unito le forze. (Continua a leggere)

Facendo un sunto della 38ª edizione del Bergamo Jazz Festival che ha visto l’esordio della appassionata e presenzialista direzione artistica di Dave Douglas, si potrebbe semplicemente utilizzare senza enfasi l’aggettivo “riuscito”, con tutti gli obiettivi iniziali sostanzialmente raggiunti. (Continua a leggere)

Geri Allen sarà fra i protagonisti dell’edizione 2016 del festival di Bergamo, come sappiamo. Nell’attesa possiamo vedere questo filmato registrato durante la cerimonia di consegna del diplomi al Berklee College Of Music, dove la pianista è accompagnata dall’amica Terri Lyne Carrington e dal tap-dancer Maurice Chestnut.


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Se qualcuno ha dei dubbi sul fatto che il jazz debba essere considerato una musica che, per quanto sofisticata, faccia parte o meno dell’ampio bacino delle musiche popolari, non solo afro-americane, potrebbe scioglierli ascoltando questo pregevole lavoro di Geri Allen, uscito nel 2013 e tra i suoi migliori. Non si sa se per pregiudizio, ignoranza, o per visione artistica di base impropriamente estrapolata dalla concezione europea in materia, il jazz in Italia è vissuto invece dai più come qualcosa di separato e di separabile dal resto: una musica colta pensata per il gradimento di una élite esclusiva di intenditori molto “cool”, la sola in grado di comprenderlo al grido di: “Meno siamo meglio è”. Negli ultimi tempi si è poi assistito a reiterati tentativi di revisionismo storico, più o meno “colti”, ma per lo più vani, secondo i quali il jazz avrebbe in realtà paternità e radici storiche fuori dal territorio americano e ben oltre l’etnia afro-americana, in barba alla natura costituente di certi complessi processi linguistici formativi che lo hanno progressivamente generato. (Continua a leggere)