FREE FALL JAZZ

È uscito nel 2018, pubblicato da Alfa Music, Lunea, ultima fatica di Mauro Mussoni, che raduna la propria formazione e incide sette tracce, tutte originali, da lui composte e arrangiate.

Il suono è quello tipico di un quintetto, il trombone di Beppe Di Benedetto e il sax di Simone La Maida, soprattutto, donano una sonorità mainstream, calorosa e accattivante, che ben accoglie l’ascoltatore sin dalle prime misure.

In ogni brano emergono caratteristiche ben precise, delineate dalle scelte compositive del contrabbassista. In primis una sezione ritmica solida e molto affiatata, Mussoni e Andrea Grillini s’intendono alla perfezione e si muovono con dimestichezza tra funk, pop e latin, soprattutto quando i metri irregolari sono protagonisti.

In secondo luogo, Sax e Trombone narrano melodie semplici, per nulla macchinose o elaborate e si liberano in piacevoli assoli. Anche quando accompagnano il tema al pianoforte di Simone Daclon o sono annunciati dalle intro del contrabbasso, mantengono il carattere brillante e e pulito che ritroviamo in ogni brano.

Il terzo elemento peculiare dell’opera è lo sguardo alla tradizione funk, alla fusion e un’evidente parentela con la musica di Horace Silver.

In più, seppur con meno irruenza, emerge una scrittura tipica da big band o grandi orchestre jazz del passato, qui modernizzata e adattata naturalmente al quintetto.

Mancano un po’ di sperimentazione, di sonorità moderne, di evoluzioni armoniche ardite; il desiderio di mainstream condiziona un po’ il fluire musicale, ma questa è una scelta stilistica del tutto personale.

Per chi scrive, “Mantra” è il brano più interessante e paradigmatico di tutto l’album.

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