FREE FALL JAZZ

Continua il percorso da solista del sassofonista cosentino, questa volta con un Cd più intimo e misurato.

I mezzi espressivi sono quelli a lui più cari, ostinati ritmico melodici sui quali improvvisare, armonie essenziali, melodie misurate e mai eccessivamente elaborate.

Anche l’uso della loop machine e dei multi effects persegue idea compositiva. La ripetizione e la forma ciclica delle frasi fungono da impalcatura, da terreno dal quale fioriscono improvvisazioni e temi e sono la caratteristica di tutto l’album.

Il suono del sassofono, tenore e soprano, naturalmente regna, ma ben s’impastano le linee e i timbri sovrapposti.

Dal punto di vista dei contenuti, emergono due elementi principali: il carattere notturno, che permea tutta l’opera e che ci porta tra le strade di New York (leggendo i titoli dei braniè facile intuire quanto la Grande Mela influenzi il lavoro di La Neve) e una concezione tribale della forma canzone. Vengono in mente danze popolari come la tarantella o la pizzica e danze africane, non solo per la massiccia presenza di ostinati, ma anche per un incedere metrico a tratti ipnotico. Paradigmatico di questa concezione è Room in Brooklyn, brano impreziosito dalla voce di Fabiana Dota.

Per chi scrive, Nighthawks è la traccia più riuscita e interessante.

Night Windows è un CD godibile, a tratti ingenuo, ma comunque accattivante.

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