FREE FALL JAZZ

I dimenticati del jazz's Articles

John Klemmer (nato il 3 luglio, 1946) è un eccellente sassofonista e compositore americano di cui non si parla quasi più, anche perché a un certo punto si è perso nei meandri di una musica più “easy listening” ma che tra anni ’60 e  ’70 si rivelò uno straordinario improvvisatore che andrebbe riascoltato e rivalutato. (Continua a leggere)

Milton Aubrey “Brew” Moore (nato il 26 marzo 1924 a Indianola, Mississippi – morto a Copenhagen, il 19 agosto 1973), è stato uno dei maggiori tenorsassofonisti bianchi emersi nell’immediato dopoguerra, insieme a Stan Getz, Al Cohn, Zoot Sims, Allen Eager e Warne Marsh. (Continua a leggere)

Oggi le donne si conquistano, con assoluto merito, sempre più spazio del mondo del jazz, ma una volta la situazione era ben diversa – a parte le grandi cantanti, le strumentiste sono sempre state pochissime. (Continua a leggere)

Bix Beiderbecke e il magico sound dei suoi gruppi degli anni ’20 sono oggi quasi dimenticati, ma tutte le volte che si riascoltano si apprezza l’originalissimo, direi quasi irripetibile, impasto sonoro raggiunto da quei musicisti bianchi dell’epoca. (Continua a leggere)

Hilton Ruiz (1952. 2006) pianista e compositore statunitense di origine portoricana è una figura del jazz abbastanza trascurata e oggi quasi dimenticata nonostante sia stato strumentista sopraffino e un talento molto apprezzato da molti solisti, anche se in realtà è molto noto e stimato in ambito di musiche latine e afro-cubane in generale, particolarmente a Cuba, che gli dedica annualmente un festival a suo nome. (Continua a leggere)

La storia del sax tenore è sostanzialmente raccontata per sommi capi su figure innovatrici di etnia afro-americana. Tuttavia vi è stata una serie di sassofonisti negli anni ’50 di eccezionale valore oggi quasi dimenticati, forse con l’eccezione di Stan Getz. Andrebbe ad esempio rivisitato l’apporto di diversi improvvisatori bianchi, come Allen Eager, Brew Moore, Zoot Sims, Al Cohn, Bill Holman, Richie Kamuca, Bill Perkins, Dave Pell, Jack Montrose e Don Menza. Tra questi segnalo Bob Cooper, un sassofonista della West Coast che mi è sempre piaciuto molto e che qui si esibisce in una sorta di concerto per sax tenore e orchestra per conto della band di Stan Kenton. Musica di livello che certamente non merita l’oblio.
(Riccardo Facchi)