FREE FALL JAZZ

Archive for " dicembre, 2014 "

Enrico Fazio, contrabbassista e compositori, ha pubblicato con ‘Shibui’ uno dei dischi più interessanti e riusciti del 2013. Dopo la recensione abbiamo setacciato i mari di Facebook per scovare il musicistia piemontese, che ha risposto di buon grado alla nostra sequela di domande, passando dalla musica all’insegnamento e altro ancora. La speranza è che, dopo aver letto l’intervista, vi interessiate a ‘Shibui’; l’attesa per il prossimo album, nel frattempo, cresce. (Continua a leggere)

Gli JÜ sono un power trio chitarra, basso e batteria con un piede nel rock duro e l’altro nel jazz rock di certi John Scofield e Bill Frisell. Kjetil Møster è un giovane sassofonista scandinavo, un apprezzabile “digest”di John Coltrane, Albert Ayler e Archie Shepp, con alle spalle esperienze assieme a Datarock, Röyksopp, The Core e persino Chick Corea. La collaborazione fra JÜ e Møster, fortemente voluta dalla RareNoiseRecords, suona quasi come una somma algebrica fra le componenti. Potremmo tranquillamente parlare di un disco che rilegge un certo tipo di rock secondo una prospettiva jazz, ma è vero pure il contrario: a volta il sax suona proprio come un indemoniato cantante di un quartetto hard/prog anni ’70, un punto di riferimento per seguire le trame sonore rumorose e intricate di una formazione aggressiva e potente. (Continua a leggere)

Jonathan Finlayson è quel grandissimo trombettista, allievo di Steve Coleman e Mary Halvorson, autore di uno dei debutti più folgoranti degli ultimi anni. Cercando in giro per YouTube ci siamo imbattuti in questa interessante esibizione dal vivo con una formazione in tre piuttosto inusuale: oltre alla tromba di Finlayson troviamo sax (Brian Settles) e batteria (Mike Pride). Il risultato pare intessante, chissà che non prosegua su disco e in ulteriori concerti…


Alla terza parte   Alla quinta parte

Per comprendere meglio lo stile e il lavoro che Stevie Wonder stava producendo nel periodo, è il caso di aprire un inciso (ma l’argomento meriterebbe certamente un più serio approfondimento) sulla mescolanza che in quei primi anni ’70 stava avvenendo tra il Jazz e il Funk (41), da un lato, documentata non a caso per Wonder dalla relationship con Herbie Hancock, e la ballata in forma soul-R&B, più o meno ritmata, dall’altro, in quanto sono da considerare gli ingredienti fondanti dell’opera di Wonder, che gli hanno permesso di sfornare certi capolavori, come il successivo, assai variegato, “Songs in the Key of Life”, contenente un po’ tutte queste fonti di ispirazione caratteristiche proprio della “Black Music” del periodo. (Continua a leggere)

John Scheinfeld è il regista di documentari musicali come ‘The U.S. vs John Lennon‘ e ‘Beautiful Dreamer: Brian Wilson and the Story of Smile‘. Nel mese di novembre, Scheilfeld ha cominciato la pre-produzione di un documentario su John Coltrane, coprodotto dalla Concorde Music e dalla Meteor 17. (Continua a leggere)

Che il secondo disco di Caterina Palazzi e del suo progetto Sudoku Killer avrebbe toccato sonorità più vicine al rock lo si intuiva già dai nuovi pezzi che stanno suonando dal vivo da un paio d’anni, dunque ascoltare l’ottimo teaser diffuso ieri in rete suona come una conferma piuttosto che una sorpresa. L’uscita è tra un mesetto circa (Gennaio 2015), ma questo già lo si sapeva. (Continua a leggere)

Starz è uno dei maggiori network via cavo degli Stati Uniti. Fra messe in onda di materiale altrui e creazione di materiale originale, in forma di moderne serie tv, è un’azienda creativa di grande successo. (Continua a leggere)

Dopo l’entusiastica recensione pubblicata ieri, riusciamo a proporvi pure un piccolo estratto del Delta Saxophone Quartet + Gwilym Simcock tratto grazie al canale YouTube di Aperitivo In Concerto!


Viviamo tempi nei quali musicalmente si assiste a una pletora di musicisti/improvvisatori che spaziano sempre più spesso dalla musica accademica al jazz, sino al rock, con un approccio estremamente disinibito ed eclettico e che attingono al vasto materiale compositivo prodotto nel secolo scorso nei diversi ambiti di genere, elaborando concerti e progetti discografici molto ambiziosi, ma che non di rado difettano di profondità e ispirazione autentica, con il risultato di produrre sterili “omaggi” al tal gruppo o al tal musicista, o pretenziosi lavori “contaminati” privi di reale consistenza artistica e di scarsa coerenza e idiomaticità di linguaggio. (Continua a leggere)

Alla seconda parte   Alla quarta parte

Sei mesi dopo, nel 1972, Talking Book era già un nuovo progetto discografico pronto per la pubblicazione. La foto di copertina è di un Wonder riflessivo, seduto su una collina arida. Una foto toccante scattata da Robert Margoulef. Talking Book è infatti un album più rifinito e riflessivo rispetto a Music of My Mind. (Continua a leggere)

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