FREE FALL JAZZ

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No, non stiamo invitando nessuno a uccidere i propri figli, nè lo sta facendo Caterina Palazzi. L’infanticidio che dà il titolo all’atteso secondo album della contrabbassista romana (che le è persino costato un temporaneo ban dal circuito iTunes!) è puramente metaforico (“…inteso quindi come perdita di un’ingenuità ludica e fanciullesca in ragione di una maturità turbolenta e spesso amara”, specificava lei stessa in un comunicato di qualche tempo fa). Per la cronaca, si tratta di una delle migliori uscite dell’anno, clamorosa sintesi di free jazz, prog, noise rock, psichedelia e atmosfere da colonna sonora anni ’70. Chi ha amato le sonorità calme e “notturne” del predecessore ‘Sudoku Killer’ (distante ormai 5 anni) potrebbe restare spiazzato, ma la sterzata stilistica di Caterina e i suoi (i fidi Giacomo Ancillotto e Maurizio Chiavaro, rispettivamente chitarra e batteria, più il nuovo arrivato Antonio Raia al sax tenore) è ricchissima di idee e non deluderà i più avvezzi alle sonorità “di confine”. Troppo rock per il jazz? Troppo jazz per il rock? Per quanto ci riguarda, si tratta di quesiti sterili: ‘Infanticide’ è solo ottima musica. Scusate se è poco. (Continua a leggere)

Che il secondo disco di Caterina Palazzi e del suo progetto Sudoku Killer avrebbe toccato sonorità più vicine al rock lo si intuiva già dai nuovi pezzi che stanno suonando dal vivo da un paio d’anni, dunque ascoltare l’ottimo teaser diffuso ieri in rete suona come una conferma piuttosto che una sorpresa. L’uscita è tra un mesetto circa (Gennaio 2015), ma questo già lo si sapeva. (Continua a leggere)

Della calata italiana di Tom Harrell ha già raccontato con dovizia di particolari l’amico Negrodeath, che ha presenziato alla data di La Spezia. Mi sarebbe piaciuto completare il discorso riferendovi anche della sua partecipazione venerdì scorso a Pomigliano Jazz (che da quest’anno torna in Luglio come ai vecchi tempi), ma purtroppo, per motivi che un po’ ci imbarazza raccontare, non eravamo presenti. Sorvoliamo. C’eravamo però il giorno dopo, quando la serata è stata aperta dalla sorpresa Tricatiempo, quintetto campano che in un’ora fittissima di concerto incuriosisce e convince. (Continua a leggere)