FREE FALL JAZZ

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Les liaisons dangereuses” è il titolo di un film franco-italiano (filone prurignoso-ma-sofisticato) del 1959, diretto da Roger Vadim e basato sul romanzo omonimo che, negli anni ’80, ispirò pure il film di Stephen Frears. (Continua a leggere)

No, non si tratta di un live ripescato da qualche archivio polveroso, né tanto meno di un fantasma avvistato di notte fra i canali. Si tratta, invece, del documentario ‘I Called Him Morgan’, opera del regista svedese Kasper Collins (già autore di ‘My Name Is Albert Ayler’) presentata a Venezia e incentrata, questo sì, sul geniale trombettista di Filadelfia. (Continua a leggere)

Rahsaan Roland Kirk è una delle figure più caratteristiche e allo stesso tempo sottovalutate della storia del jazz. In realtà sarebbe opportuno parlare di lui nei termini di uno dei maggiori musicisti del secolo scorso; a lungo considerato poco più che un freak da certa critica, probabilmente per l’indubbia stravaganza e la risoluta frequentazione dell’universo delle musiche “black” (e questo nonostante un attivismo politico marcato), Kirk fu a tutti gli effetti un gigante. (Continua a leggere)

Il nome di W. Eugene Smith potrebbe non dire niente alla maggior parte di noi, ma questo fotografo della celebre rivista Life si occupò a lungo di jazz. Il suo piccolo e malandato locale sulla sesta avenue di Manhattan divenne una piccola oasi per jazzisti, famosi e sconosciuti: un posto per provare, discutere, o anche solo rilassarsi – e dove Smith poteva scattare tante bellissime foto ai musicisti in condizioni ottimali, in relax e spontaneità. (Continua a leggere)

Chi non ha mai visto ‘A Qualcuno Piace Caldo’, il capolavoro di Billy Wilder in cui Jack Lemmon e Tony Curtis, jazzisti spiantati negli anni del proibizionismo, assistono casualmente ad un regolamento di conti fra gangster e per scappare si aggregano ad un’orchestra di jazz femminile (la cui voce solista è Zucchero/Marilyn Monroe), fingendosi donne? (Continua a leggere)

Si è parlato per anni di un documentario su Nina Simone. Oggi ‘What Happened, Miss Simone?’ è realtà: diretto dalla premiata Liz Garbus è stato mostrato al pubblico una prima volta all’ultimo festival di Sundance e poi venerdì scorso, in alcuni cinema selezionati e soprattutto su Netflix. (Continua a leggere)

L’iniziativa viene da Nels Cline e Thurston Moore. I due chitarristi produrranno infatti ‘Fire Music’, un documentario sull’epopea del free jazz, come lascia intuire il titolo (lo stesso di uno dei capolavori di Archie Shepp). (Continua a leggere)

John Scheinfeld è il regista di documentari musicali come ‘The U.S. vs John Lennon‘ e ‘Beautiful Dreamer: Brian Wilson and the Story of Smile‘. Nel mese di novembre, Scheilfeld ha cominciato la pre-produzione di un documentario su John Coltrane, coprodotto dalla Concorde Music e dalla Meteor 17. (Continua a leggere)

Clark Terry, coi suoi 93 anni, è la più anziana leggenda vivente del jazz ancora in vita, e fino a pochi anni fa riusciva ancora ad esibirsi dal vivo. Il suo curriculum è a prova di bomba, fra i suoi allievi figurano Miles Davis e Quincy Jones, è fra i pochi ad aver suonato sia con Count Basie che con Duke Ellington in ruoli di primo piano, vanta uno stile inconfondibile che ha segnato l’evoluzione dello strumento ed è stato pure il primo afroamericano a suonare con l’orchestra dell’emittente NBC, con cui rimase dieci anni. Quincy Jones ha voluto produrre un film documentario sul suo anziano maestro, colto in un momento molto particolare della sua vita recente. La storia del film è la cronaca degli ultimi quattro anni del grande trombettista, anni in cui faceva da maestro al giovane pianista cieco Justin Kauflin, terrorizzato dal palco. Clark Terry inizia però a perdere la vista, e fra i due si forma un legame davvero speciale. E le condizioni di salute del trombettista peggiorano ulteriormente quando l’allievo deve affrontare un concorso di grande prestigio. (Continua a leggere)

Art Tatum è uno dei grandi maestri del piano jazz, sebbene a livello critico la sua figura non sia stata ancora approfondita troppo. Su YouTube adesso è possibile reperire ‘The Art Of Jazz Piano’, l’unico documentario esistente sul genio di Toledo. E quindi, eccovelo!