FREE FALL JAZZ

Dave Douglas's Articles

logo-bergamo-jazz-56d6b21f485d9Molto sinteticamente: Il programma di quest’anno celebra il 40° anniversario dalla fondazione (1969-2018) con un programma esteso e sufficientemente vario che punta ad ottenere un adeguato riscontro di pubblico, specie per quel che riguarda i concerti al Teatro Creberg (sede principale temporanea del Festival a causa dei lavori di ristrutturazione previsti per l’usuale Teatro Donizetti) dalla capienza superiore di circa 1500 posti. Meno spazio sono state date perciò quest’anno alle sperimentazioni e a rappresentanti delle avanguardie storiche.

La mia personale impressione (da verificare alla fine) è che i concerti musicalmente più interessanti siano quelli dislocati negli altri punti della città, precisando che nomi importanti della scena jazz contemporanea come Logan Richardson, Jeremy Pelt e Zach Brock avrebbero sicuramente meritato (almeno sul piano qualitativo) un posto nelle serate clou previste nella sede centrale, ma è evidente che il criterio seguito di selezione è stato differente. (Continua a leggere)

30 eventi, oltre 100 artisti coinvolti: dal 19 al 26 marzo torna Bergamo Jazz, prestigioso evento musicale per la seconda volta affidato alla Direzione Artistica dell’americano Dave Douglas, ad ulteriore testimonianza del respiro internazionale che da sempre è nel DNA del Festival. Internazionale, di conseguenza, e con una significativa presenza femminile, il cast allestito dal celebre trombettista newyorkese, la cui simpatia ha letteralmente conquistato lo scorso anno il pubblico accorso da ogni parte d’Italia e anche dall’estero per salutarne l’entrata nella squadra di Bergamo Jazz. (Continua a leggere)

E’ ormai divenuta una tradizione la presentazione dello storico festival bergamasco alla vigilia delle feste natalizie, avvenuta giusto sabato scorso e che ha visto la presenza in sala di musicisti, associazioni culturali, critica e giornalismo di settore nazionale e provinciale in ascolto della direzione artistica, dell’assessore alla cultura del Comune di Bergamo, del responsabile del servizio gestione Teatri Comunali e del responsabile Ufficio Stampa. (Continua a leggere)

Facendo un sunto della 38ª edizione del Bergamo Jazz Festival che ha visto l’esordio della appassionata e presenzialista direzione artistica di Dave Douglas, si potrebbe semplicemente utilizzare senza enfasi l’aggettivo “riuscito”, con tutti gli obiettivi iniziali sostanzialmente raggiunti. (Continua a leggere)

Edizione numero 38, concerti con artisti internazionali, proiezioni di film, iniziative didattiche e altro ancora: dal 13 al 20 marzo, per la prima volta con la Direzione Artistica di una personalità centrale del jazz contemporaneo, il trombettista statunitense Dave Douglas, “Bergamo Jazz” sarà anche nel 2016 punto di riferimento immancabile per chi vuole conoscere da vicino una musica che, in virtù del suo glorioso passato e del suo florido presente, offre sempre opportunità di ascolto stimolanti e di arricchimento culturale. (Continua a leggere)

Quando fu annunciato Dave Douglas come nuovo direttore artistico di Bergamo Jazz, confesso di aver avuto qualche perplessità. Intendiamoci, massima stima, in generale, per lui: si tratta di un trombettista straordinario e, più in generale, di un artista poliedrico con tutti i crismi del grande leader. (Continua a leggere)

Non ascoltavo dal vivo Dave Douglas dal 2006, quando suonò a Milano ad Aperitivo in Concerto con Donny Mc Caslin al tenore e mercoledì sera ho potuto risentirlo al Teatro Donizetti di Bergamo, nell’esibizione del suo ottimo e roccioso odierno quintetto composto da musicisti del valore di Matt Mitchell al piano, Jon Irabagon al sax tenore, l’eccellente Linda Oh al contrabbasso e lo stupefacente Rudy Royston alla batteria, in un concerto previsto all’interno del vasto programma di “Bergamo Scienza”, edizione 2015. (Continua a leggere)

Dave Douglas Quintet al Teatro Donizetti di Bergamo

mercoledì 14 ottobre

in esclusiva italiana nell’ambito della XIII edizione di “Bergamo Scienza”

in collaborazione con “Bergamo Jazz” (Continua a leggere)

Nato come duo, il nome prende l’ispirazione dalla composizione di Wayne Shorter ‘Footprints’, e allargatosi a quintetto per questo concerto, è indubbiamente un tributo alla musica di Shorter. Ma il gruppo, oltre a Lovano e Douglas, ci sono il pianista Lawrence Fields, la bassista Linda Oh (un nome da tenere a mente) e il valido batterista Joey Baron, non si presenta solo come un “supergruppo”. In effetti nel disco, registrato dal vivo al Festival di Monterey, oltre due belle composizioni di Shorter, forse le meno conosciute (‘Destination Unknown’ e ‘To Sail Beyond The Sunset’) e di materiale inedito, scritto da Lovano, il gruppo si presenta come una vera entità. (Continua a leggere)

Riprendiamo le trasmissioni con questo bel concerto del quartetto acustico di John Zorn, Masada, colto otto anni fa sul palco del Jazz Festival di Vienna.