Molto sinteticamente: Il programma di quest’anno celebra il 40° anniversario dalla fondazione (1969-2018) con un programma esteso e sufficientemente vario che punta ad ottenere un adeguato riscontro di pubblico, specie per quel che riguarda i concerti al Teatro Creberg (sede principale temporanea del Festival a causa dei lavori di ristrutturazione previsti per l’usuale Teatro Donizetti) dalla capienza superiore di circa 1500 posti. Meno spazio sono state date perciò quest’anno alle sperimentazioni e a rappresentanti delle avanguardie storiche.
La mia personale impressione (da verificare alla fine) è che i concerti musicalmente più interessanti siano quelli dislocati negli altri punti della città , precisando che nomi importanti della scena jazz contemporanea come Logan Richardson, Jeremy Pelt e Zach Brock avrebbero sicuramente meritato (almeno sul piano qualitativo) un posto nelle serate clou previste nella sede centrale, ma è evidente che il criterio seguito di selezione è stato differente. (Continua a leggere)
Inserito nel network Jazz Area Metropolitana, Sile Jazz presenta la sesta edizione. Un esempio virtuoso che coniuga cultura di qualità , turismo sostenibile e valorizzazione del territorio.
Debutto in grande con la Crociera Jazz sul fiume Sile il 9 giugno
Undici appuntamenti tra il 9 giugno e il 28 luglio nell’area veneta bagnata dal fiume: due “crociere jazz” e tanti ospiti illustri tra cui Evan Parker, Bruce Ditmas, Linda Oh, Greg Burk, Gordon Grdina ed eccellenze italiane tra cui Massaria, Gallo-Brunod-Barbiero, XY Quartet e Giovanni Guidi. Anima del progetto è come sempre l’Associazione nusica.org. (Continua a leggere)
Non ascoltavo dal vivo Dave Douglas dal 2006, quando suonò a Milano ad Aperitivo in Concerto con Donny Mc Caslin al tenore e mercoledì sera ho potuto risentirlo al Teatro Donizetti di Bergamo, nell’esibizione del suo ottimo e roccioso odierno quintetto composto da musicisti del valore di Matt Mitchell al piano, Jon Irabagon al sax tenore, l’eccellente Linda Oh al contrabbasso e lo stupefacente Rudy Royston alla batteria, in un concerto previsto all’interno del vasto programma di “Bergamo Scienza”, edizione 2015. (Continua a leggere)
EJ Strickland è uno dei batteristi più in gamba e richiesti della sua generazione, spesso in tandem col fratello gemello Marcus. Ma oltre ad essere un musicista talentuoso dallo stile personale e riconoscibile, una versione più asciutta e funky di Jack DeJohnette, Lenny White e Al Foster, EJ è pure un leader e compositore di tutto rispetto, e l’appena uscito ‘The Undying Spirit’ ne dà una splendida conferma. Con fidati amici e collaboratori (Jaleel Shaw e il fratello Marcus ai sax, Linda Oh al contrabbasso e Luis Perdomo al piano), EJ si lancia in una serie di vigorose composizioni originali, con l’esclusione di ‘Hindsight’ di Cedar Walton, all’insegna di un jazz modernissimo ricco di influenze hip-hop e neo-soul. (Continua a leggere)
EJ Strickland è uno dei più apprezzati batterista del panorama americano. Questo mese uscirà ‘The Undying Spirit’, il suo secondo album da leader con una formazione strepitosa: oltre all’ovvio nome del fratello gemello Marcus, saranno della partita Jaleel Shaw (contralto), Linda Oh (contrabbasso) e Luis Perdomo. (Continua a leggere)