FREE FALL JAZZ

Archive for " aprile, 2015 "

Jazz Insights è una trasmissione dell’emittente radio americana WMLB 1690 dove ogni volta si esamina un musicista, una corrente, un capitolo particolare della storia di questa musica. Conduce Gordon Vernick, professore di musica all’Università della Georgia. Le puntate sono poi archiviate e disponibili come podcast sul sito internet. (Continua a leggere)

Negli USA esiste una gran quantità di fondazioni private che ogni anno elargisce premi a individui brillanti, che si distinguono in attività scientifiche, culturali, artistiche, umanitarie. (Continua a leggere)

Pochi giorni fa Herbie Hancock ha compiuto 75 anni. Ci siamo scordati di festeggiare, purtroppo – dovevamo ristrutturare un’ala della FFJ Mansion, sapete, però Herbie ci ha detto “tranqui raga, vi mando questo bel filmato del ’74, trasmesso dalla tv giapponese Music Air, per allietare i lavori!” e quindi eccolo pure per voialtri. Funky stuff!


EJ Strickland è uno dei batteristi più in gamba e richiesti della sua generazione, spesso in tandem col fratello gemello Marcus. Ma oltre ad essere un musicista talentuoso dallo stile personale e riconoscibile, una versione più asciutta e funky di Jack DeJohnette, Lenny White e Al Foster, EJ è pure un leader e compositore di tutto rispetto, e l’appena uscito ‘The Undying Spirit’ ne dà una splendida conferma. Con fidati amici e collaboratori (Jaleel Shaw e il fratello Marcus ai sax, Linda Oh al contrabbasso e Luis Perdomo al piano), EJ si lancia in una serie di vigorose composizioni originali, con l’esclusione di ‘Hindsight’ di Cedar Walton, all’insegna di un jazz modernissimo ricco di influenze hip-hop e neo-soul. (Continua a leggere)


Settantacinque anni e non sentirli. Questa in estrema sintesi è la sensazione con la quale siamo usciti dal Teatro Parenti domenica mattina dopo aver assistito all’eccellente esibizione di un jazzista di prim’ordine, classe 1940,  che forse non gode attualmente di un adeguato riscontro all’altezza dei meriti, perlomeno in Italia. (Continua a leggere)

L’Italia è un ben strano paese, lo sappiamo, e l’ambiente intorno al jazz non si sottrae a certe conclamate stranezze, considerata la capacità che ha di esaltare autarchicamente uno sparuto gruppo di figure nazionali, peraltro di incerta consistenza jazzistica, iterandone l’esposizione mediatica e concertistica sino alla nausea, trattando la relativa musica alla stregua di un detersivo da vendere alle “massaie del jazz”, alla ricerca del grande “ital-jazz che più ital-jazz non si può”. Di contro, si gettano invece nell’oblio jazzisti di livello eccelso presenti oggi sulla scena, che non vengono nemmeno presi in considerazione, forse perché proponenti musica considerata pregiudizialmente “vecchia”, appartenente al passato. (Continua a leggere)

Fra il 1958 e il 1963, Wes Montgomery incise una memorabile serie di album su Riverside (diciotto, da leader e non), per passare poi alla Verve. ‘So Much Guitar!’, del 1961, è solo uno dei capitoli di questo fortunato e prolifico periodo della carriera del chitarrista, all’epoca il più influente e innovativo. L’idea di Orrin Keepnews, produttore delle sessioni, era semplice: mandare in studio Wes con grandi sezioni ritmiche e una scelta di materiale in grado di mettere in risalto tutte le sue doti. In ‘So Much Guitar!’ troviamo il piano, più bluesy e percussivo del solito, del grande Hank Jones, un giovanissimo Ron Carter e la batteria di Lex Humphries, quasi tutta sui piatti; le percussioni di Ray Barretto aggiungono un taglio latino quasi subliminale. (Continua a leggere)

Ravenna Jazz 2015, con la sua ricca sfilata di vocalist, avrà molto da dire (e da far ascoltare) in tema di jazz cantato. Scorrendo il cartellone della 42a edizione del festival, in scena dal 2 all’11 maggio, c’è da diventare ebbri di canto: Dee Dee Bridgewater con China Moses, Dianne Reeves, Gregory Porter, Sarah Jane Morris, Cristina Donà, Jennifer Maidman, Mina Agossi, le tre Blue Dolls, senza trascurare l’imponente massa corale del “Pazzi di Jazz” Young Project (che coinvolgerà anche Paolo Fresu). Concentrata nel giro di dieci intensi giorni, questa parata di star trasformerà il festival ravennate in una specie di interminabile notte degli Oscar del jazz vocale. (Continua a leggere)

Ora che è uscitò da un po’ di tempo possiamo dirlo: ‘Infanticide’, il secondo album di Caterina Palazzi, è assolutamente una delle cose migliori ascoltate in questo scorcio di 2015. Presto approfondiremo il discorso su queste pagine, intanto la notizia è che se domenica 3 Maggio voi che leggete siete dalle parti di Roma, potrete prendere i classici due piccioni con una fava. (Continua a leggere)

L’iniziativa viene da Nels Cline e Thurston Moore. I due chitarristi produrranno infatti ‘Fire Music’, un documentario sull’epopea del free jazz, come lascia intuire il titolo (lo stesso di uno dei capolavori di Archie Shepp). (Continua a leggere)

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