FREE FALL JAZZ

Archive for " aprile, 2015 "

Già, proprio così, comincia fra pochi minuti, con Herbie Hancock, Marcus Miller, Al Jarreau, Wayne Shorter, Dianne Reeves, Dee Dee Bridgewater, Rudy Perez, Terri Lyne Carrington, Dhafer Youssef, Femi Kuti, Ben Williams, John Beasley, Hugh Masekela, Till Bronner, Claudio Roditi, A Bu, Gregoire Maret, Lee Ritenour, Mino Cinelu, Igor Butman, Antonio Farao, Guillaume Perret e molti altri. Un bel modo per celebrare ed eventualmente passare la serata, no?


Diciamoci la verità. In Italia il jazz, o quello che comunemente si passa oggi per tale in modo talvolta ambiguo e discutibile, è una musica diventata da tempo di nicchia, che interessa ad una parte ristrettissima di cultori e fruitori più o meno costanti, per lo più anche abbastanza attempati. Si dice che la cosa dipenda fondamentalmente da una pessima educazione musicale, specie a livello scolastico, e più in generale da un degrado culturale da tempo progressivamente in corso. (Continua a leggere)

Penultimo appuntamento con la manifestazione milanese al Parenti dedicata al “mainstream”, iniziato con l’annuncio della direzione artistica di un prosieguo dell’esperienza per la prossima stagione concertistica, e continuato confermando l’alto livello delle proposte, con la fruizione di un concerto messo in scena da un quartetto acustico di giovanissimi brillanti musicisti, che hanno presentato una progetto musicale moderno e fresco, non convenzionale, costruito su un ampio bacino di riferimenti. (Continua a leggere)

Nato nel 1981 e poco conosciuto da queste parti, Kamasi Washington è un sassofonista, compositore e più in generale musicista che può vantare molte esperienze. (Continua a leggere)

Quando un secondo disco si intitola ‘Coming Of Age’ viene spontaneo pensare ad un tangibile passo avanti, un progresso, possibilmente nella giusta direzione. Ancor più se lo fa un musicista come Ben Williams, eccezionale contrabbassista che qui sopra è stato elogiato più di una volta: fra l’esordio e il nuovo cd sono passati diversi anni, e nel frattempo Williams ha fatto notevoli esperienze, sia in studio che dal vivo, non ultimi NEXT Collective e Pat Metheny. Purtroppo stavolta qualcosa non ha funzionato, perché ‘Coming Of Age’ conferma quasi tutti musicisti (Marcus Strickland al sax, Christian Sands al piano, Matthew Stevens alla chitarra, Etienne Charles alle percussioni e John Davis alla batteria) e l’indirizzo stilistico (post-bop modernissimo, intriso di soul, hip-hop, funk, con gli arrangiamenti ben curati tipici dei dischi Concord), ma non l’ispirazione. (Continua a leggere)

No, non sponsorizziamo una rassegna di jazz. Solo che ci siamo messi nei panni di chi, oggi 25 aprile, volesse festeggiare un anniversario importante come quello della Liberazione senza farsi piagare l’udito e l’umore da Modena City Ramblers, 99 Posse e altri lugubri militanti in servizio permanente. (Continua a leggere)

Jimmy Smith è uno di quei musicisti che, purtroppo, non abbiamo ancora trattato qui dentro. Un vero peccato. Con la promessa marinaresca di tornarci su, di qui a dicembre (come sarebbe a dire “di che anno?”), vi proponiamo questo bellissimo concerto del ’69, in trio assieme a Eddie McFadden e Charles Crosby.


Il trio di Robert Glasper assieme a Vincente Archer (contrabbasso) e Damion Reid (batteria) era stato messo da parte da qualche anno, per la precisione dalla prima metà di ‘Double Booked’. (Continua a leggere)

Giovedì 23 aprile (ore 22.00) sale sul palco del Cicco Simonetta di Milano l’Hammond Trio formato da Alessandro Florio alla chitarra, Alessio Busanca all’organo hammond e Francesco Alemanno alla batteria, musicisti in continua crescita artistica, già affermati e riconosciuti nel panorama jazzistico nazionale, dotati di grande personalità e sensibilità musicale con all’attivo importanti concerti e collaborazioni. (Continua a leggere)

Marquis Hill è un giovane trombettista americano. Di belle speranze, si dice di solito. In questo caso forse le speranze sono più che belle, visto che, oltre ad essere molto richiesto, ha vinto la Thelonious Monk Competition nel 2014 e si appresta ad un ingresso da protagonista nei piani del jazz che conta. Fino ad oggi, invece, Marquis Hill ha pubblicato una serie interessante di lavori autoprodotti, tutti quanti disponibili in formato elettronico dal suo sito. ‘Modern Flows vol.1′ è solo l’ultimo della serie, ma conferma l’indirizzo stilistico: un jazz modernissimo, profondamente intriso di tutto ciò che è la musica “urban” (hip-hop, soul, neo-soul), ricco di groove e con una predilezione per tessiture sonore vellutate, avvolgenti, in contrasto con una sezione ritmica robusta ed energica. (Continua a leggere)

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