FREE FALL JAZZ

Etienne Charles's Articles

Il Carnevale si avvicina, anzi, è proprio dietro l’angolo. Etienne Charles, che non sembra il tipo da starsene con le mani in mano (a differenza di chi scrive, che non ha ancora avuto tempo di ascoltare per bene e recensire l’ultimo ‘San José Suite’), ha passato quattro mesi compiendo nuove ricerche etnomusicali sulle tradizioni di Trinidad mettendo a frutto una Guggenheim Fellowship For Music Composition. (Continua a leggere)

Nell’attesa di ascoltare il nuovo album di Etienne Charles, pubblichiamo di seguito il bel documentario recentemente pubblicato per la Library Of Congress. Musica e parole per il grande trombettista di Trinidad, col suo jazz di ispirazione creola e antillana, di grande forza espressiva.


Avevamo annunciato da poco le imminenti uscite di Russell Gunn, Etienne Charles e Marquis Hill per il 2016. Mentre del primo abbiamo appena pubblicato un brano, degli altri due ci occupiamo adesso. (Continua a leggere)

Il titolo, incredibilmente stupido e siamo tutti d’accordo, di questo post riguarda una cosa per niente stupida, ovvero l’uscita del nuovo album di Etienne Charles. (Continua a leggere)

Jacques Schwarz-Bart è un bravissimo sassofonista di Guadalupe, fedele accompagnatore del grande Etienne Charles ma pure titolare di una carriera da leader che ha già fruttato cinque album. Come Charles, pure Schwarz-Bart si è trasferito a New York dai Caraibi, ed entrambi fanno parte di quella nuova ed entusiasmante generazione latinoamericana che salda e attualizza il sempiterno legame fra jazz e musiche del centro-sud America. Il bel concerto di oggi è stato registrato al Jazzahead! Festival di Brema.


Negli USA esiste una gran quantità di fondazioni private che ogni anno elargisce premi a individui brillanti, che si distinguono in attività scientifiche, culturali, artistiche, umanitarie. (Continua a leggere)

Etienne Charles è uno dei beniamini locali, qui a Free Fall Jazz. Potevamo trascurare la puntata di ‘Beyond Category’ dedicata a lui? No, che discorsi! Una conferma delle ottime qualità del trombettista di Trinidad nonché della straordinaria scena dei musicisti centro e sud americani che danno vita ad un nuovo blend jazzistico dopo il trasferimento negli States.


Il grande Etienne Charles, con simpatia e semplicità, ci fa fare un tour attraverso alcuni meccanismi di composizione ed improvvisazione jazzistica. Le metafore culinarie, con tanto di preparazione del pollo, di sicuro aiutano a rendere il tutto più appetitoso e orecchiabile!


Come rallegrare una uggiosa giornata di fine novembre? Per esempio, con una bella esibizione di Etienne Charles, alle prese con una magnifica versione di ‘Turn Your Lights Down Low’, incisa poi nel recentissimo ‘Creole Soul’.


Il jazz è una musica figlia della Diaspora Africana e del successivo sincretismo culturale nato in terra nordamericana. Oggi, oltre agli Stati Uniti, si fanno valere in primis le altre culture figlie della Diaspora di cui sopra e relative evoluzioni – lo dimostrano i molti musicisti dell’America centrale e meridionale che si affacciano sullo scenario con autorevolezza e talento. Fra questi Etienne Charles, eccezionale trombettista di Trinidad arrivato al quarto album. Se nel precedente ‘Kaiso’ l’obiettivo era quello di riesaminare la musica della terra natale in ottica post-bop, ‘Creole Soul’ allarga il campo d’indagine ai Caraibi. I compagni di avventura, ormai affiatatissimi (Ben Williams al basso, Obed Calvaire alla batteria, Kris Bowers al piano, Brian Hogans al contralto e Jacques Schwartz-Bart al tenore), sono musicisti giovani cresciuti anche con il ritmo dell’R&B e del funk: l’impulso nervoso di queste musiche è presente in maniera quasi subliminale, ma si sente nell’impasto complessivo, così urbano e colorito. (Continua a leggere)