FREE FALL JAZZ

Archive for " luglio, 2014 "

Ognuno di noi, alla richiesta di elencare una serie di trombettisti jazz, potrebbe fare centinaia di nomi. Stessa cosa per sassofonisti, batteristi, pianisti, contrabbassisti, cantanti. Già meno per clarinetti e tromboni, ma qualcosa viene fuori. E l’arpa? Ecco, lì cominciano davvero i problemi. Alice Coltrane, l’antesignana Dorothy Ashby e poi il niente o quasi. Si tratta di uno strumento, a pensarci bene, che per le sue caratteristiche sembra davvero poco adatto a questa musica. Adesso entra in gioco Brandee Younger. Giovane e bella com’è, avrebbe potuto scegliere la via di Diana Krall, quella del pop sofisticato tinto di jazz, enfatizzando il glamour. Invece Brandee ha scommesso sul jazz vero e proprio, lavorando sia per vari musicisti di stanza a New York sia con il suo gruppo, che finalmente possiamo ascoltare in questo bel cd dal vivo autoprodotto. (Continua a leggere)

Due anni dopo ‘Il Partenzista’, il batterista Lorenzo Capello torna fra noi con un album dal titolo ancora più demenziale, ovvero ‘Dagli Appendini Alle Ante’. Che sia uno sberleffo diretto a De Amicis, una frase che suonava bene o altro ancora lo approfondiremo in sede d’intervista. Qui ci occupiamo della musica, che di nuovo è molto interessante e ben congegnata. Capello prosegue sulla falsariga del primo album con una serie di lunghi brani che partono dai mondi di Charles Mingus e di certo Max Roach anni ’60. Le improvvisazioni parallele di sax e trombone che a tratti attualizzano la brass band, le strutture variegate, la grande attenzione ai dettagli timbrici (partendo proprio dalla batteria) e gli improvvisi cambi di ritmo lo ribadiscono. (Continua a leggere)

 

Quando: dal 23 luglio all’11 settembre 2014
Dove: il Cortile di via Margutta 51

apertura ore 19 – inizio concerti ore 21
Programma completo presto online su www.centrottava.it (Continua a leggere)

Di Jack McDuff è facilissimo ricordare la selva di classici sfornati su Prestige nei primi anni ’60 (ottimo ‘Brother Jack Meets The Boss’, in compagnia del grande Gene Ammons), che lo hanno consacrato come uno dei più importanti organisti soul jazz, dallo stile quadrato e innervato di blues. Il ripescaggio che andiamo a proporvi è decisamente meno noto e richiede un balzo in avanti di almeno 25 anni: è infatti il 1988 quando, dopo un periodo di assenza piuttosto prolungato (sorte in quel periodo comune a quasi tutti i campioni degli anni ’50 e ’60), “Brother” Jack decide di ribattezzarsi “Captain” e tornare sulle scene con un nuovo disco. La buona notizia è che ‘The Reentry’, programmaticamente intitolato, del periodo in cui esce non ha nulla, se non la produzione piuttosto cristallina (caratteristica peraltro comune a quasi tutte le produzioni della Muse, etichetta che patrocina questo nuovo capitolo): niente riferimenti fusion (genere a cui negli anni ’70 l’organista aveva strizzato l’occhio con risultati da dimenticare), niente tastiere plasticose, niente sassofoni smooth. (Continua a leggere)

Se ne è andato pure Charlie Haden dopo una lunga malattia. Con Ornette Coleman, con Keith Jarrett, con Pat Metheny e nei numerosi progetti a suo nome ha lasciato un bel solco nella storia del jazz, di cui era una delle figure più impegnate a livello sociale – una dozzina d’anni fa diede vita persino ad una seconda Liberation Music Orchestra. (Continua a leggere)

Foto: ©Luca Ciccioni.

Il tour di Tom Harrell con la sua nuova band (chiamata ‘Colors Of A Dream’ come l’omonimo disco che ahinoi non abbiamo ancora recensito) fa tappa al Teatro Civico di La Spezia, un’occasione da non perdere per vedere in azione uno dei grandi del jazz contemporaneo. (Continua a leggere)

I Thumbscrew sono un interessantissimo trio di assi: Mary Halvorson (chitarra), Michael Formanek (contrabbasso) e Tomas Fujiwara (batteria). Il loro album di debutto è uscito adesso per Cuneiform e verrà recensito prossimamente su queste web-pagine. Nel frattempo gustatevi un pezzo registrato dal vivo nel 2012!


Ginger Baker è uno dei batteristi più famosi della storia del rock, in primis per la militanza nei Cream. Finita quell’avventura, Baker si è dedicato a progetti jazz-rock-world non particolarmente interessanti, sebbene sinceri, a collaborazioni con Bill Laswell e Ron Miles, e alla viticoltura. Oggi lo scorbutico musicista londinese torna con un album di jazz, musica che del resto ha sempre apprezzato e gli ha permesso di elaborare il suo stile originale. In ‘Why?’ sentiamo all’opera la sua band Confusion (Pee Wee Ellis al sax tenore, Alec Dankworth al contrabbasso e Abass Dodoo alle percussioni) ed un mix di tutte le sue influenze e passioni – jazz e Africa. Sembra che sia soprattutto il “drum choir” africano, emulato non troppo bene dalla combinazione ad incastro della sezione ritmica, il concetto alla base di tutte e otto le composizioni. (Continua a leggere)

Taneda Tour

L’album d’esordio ispirato alla musica di Thelonious Monk di

ALESSANDRO FLORIO | GUITAR

MATTIA MAGATELLI | DOUBLE BASS

Martedì 8 luglio – Pieve di Soligo (TV) – Corte del Medà Palazzo Balbi (Continua a leggere)

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