FREE FALL JAZZ

Stacy Dillard's Articles

Ognuno di noi, alla richiesta di elencare una serie di trombettisti jazz, potrebbe fare centinaia di nomi. Stessa cosa per sassofonisti, batteristi, pianisti, contrabbassisti, cantanti. Già meno per clarinetti e tromboni, ma qualcosa viene fuori. E l’arpa? Ecco, lì cominciano davvero i problemi. Alice Coltrane, l’antesignana Dorothy Ashby e poi il niente o quasi. Si tratta di uno strumento, a pensarci bene, che per le sue caratteristiche sembra davvero poco adatto a questa musica. Adesso entra in gioco Brandee Younger. Giovane e bella com’è, avrebbe potuto scegliere la via di Diana Krall, quella del pop sofisticato tinto di jazz, enfatizzando il glamour. Invece Brandee ha scommesso sul jazz vero e proprio, lavorando sia per vari musicisti di stanza a New York sia con il suo gruppo, che finalmente possiamo ascoltare in questo bel cd dal vivo autoprodotto. (Continua a leggere)

Stacy Dillard qui dentro era già stato elogiato, nello specifico nell’ultimo album di Cyrus Chestnut. Sassofonista dal suono robusto e rotondo, è un habitué del giro di Orrin Evans e titolare di una carriera solista non troppo nota ma meritevole di attenzione. ‘Good And Bad Memories’ è, ad oggi, il suo ultimo cd e ne mette in mostra il suo lato più viscerale e emozionante, quello che lo rende vicino al grande Hank Mobley: suono voluminoso, fraseggio melodico, composizioni semplici e ben costruite che fanno leva innanzitutto sul feeling e l’immediatezza melodica. Siamo lontani dalle complessità ritmiche e compositive di suoi coetanei più cerebrali come Walter Smith III, Dayna Stephens o JD Allen. Affiancato da talenti come il già citato Orrin Evans al piano e Craig Mangano alla chitarra, Dillard dà loro molto spazio in una serie di pezzi dai cinque ai dieci minuti, metà dei quali scritti proprio dal sassofonista. Si parte quasi in sordina con ‘Pleasant’, che inizia con un passo medio e rilassante salvo poi aumentare l’intensità fino al coinvolgente finale. (Continua a leggere)