FREE FALL JAZZ

Archive for " ottobre, 2013 "

Che siate fan terminali dell’uomo o semplici appassionati di jazz in generale, il museo dedicato a Louis Armstrong a New York (a Corona, frazione nel nord del quartiere Queens, per la precisione) resta una meta imperdibile, seppur non dietro l’angolo, per il miglior “turismo musicale”.

Allestito nella casa di mattoni in cui per 28 anni, dal 1943 al 1971, il trombettista ha vissuto con la moglie Lucille, il museo esibisce una gran quantità di memorabilia e al contempo lascia intatti gli interni, evitando di modificare l’arredamento e la configurazione delle stanze (la cucina color turchese che vi proponiamo qui sopra resta forse l’immagine più famosa). (Continua a leggere)


Foto di Roberta Fusco

I CD stanno in un cartoncino dentro una busta di plastica, semplice…anche troppo! Ma se il packaging non è dei più lussuosi, se il numero di copie è limitato, se non ci si può permettere lo studio di Abbey Road, se oltre alla musica bisogna curare anche la grafica… pazienza. I margini entro cui si muove Luca Pissavini (contrabbassista e fondatore della piccola ma prestigiosa Bunch Records) sono stretti in questi tempi di melma, ma visto che la musica proposta è buona, allora tutti i limiti si tramutano in spezie… e aggiungono sapore a un buon piatto. Ho incontrato e conosciuto quest’omone lombardo al quale mi è sembrato interessante porre alcune domande.

Parlaci un po della Bunch Records. Vorremmo sapere da quanto tempo è attiva, quanti e quali lavori ha pubblicato, se c’è o meno una direzione musicale o un’idea di fondo, chi sono i musicisti presenti in catalogo, come avviene la distribuzione.
Ciao caro Carlo, innanzitutto grazie per la possibilità di parlare di BUNCH Records! L’etichetta nasce all’incirca a Marzo 2013 da un’idea folle: avevo dei dischi miei da pubblicare, ma le proposte artistiche di varie etichette non mi soddisfacevano – la sparo forte – sia per tempistiche che per soldi da investire. Ho deciso così di mettermi in proprio, stare ai miei tempi  e alle mie possibilità, decidendo quando e come far uscire i miei progetti. Finora abbiamo pubblicato otto lavori, che potete trovare ed ascoltare sul sito; dico “abbiamo” perché la musica Ä— di chi la scrive e la suona, e quando si pubblica per BUNCH Records ci  si  prende le proprie responsabilità. Riguardo ai musicisti ti dico la verità: sono amici, compagni d’avventura, colleghi, matti, sognatori, performer e geni, che come me hanno creduto nell’autoproduzione e nella diffusione dal basso, facendo concerti e macinando chilometri, come si faceva una volta. (Continua a leggere)

Cindy Blackman è un altro di quei nomi di cui da tempo mi riprometto di parlare a fondo su queste pagine. Qualche accenno qui e lì c’è stato, ma sull’argomento ci torneremo come si deve. Intanto vi basti sapere che la batterista americana, oltre alle dozzine di collaborazioni per le quali è nota (da Lenny Kravitz ai piu recenti Spectrum Road, passando per Sam Rivers e Joe Henderson fino a suo marito Carlos Santana), ha alle spalle una carriera solista di tutto rispetto in ambito jazz, nella quale vale la pena segnalare almeno l’ottimo ‘Telepathy’ (1994).

Inizialmente è stata grande la delusione di non vedere alcuna data italiana in cartellone per il suo tour europeo autunnale, ma alla fine siamo stati accontentati: sabato 26 Ottobre si esibirà al teatro Civico di Tortona (AL). L’evento è organizzato grazie all’impegno di quelli di Arena Derthona, festival che ogni anno si svolge durante l’estate nella cittadina piemontese: l’indirizzo a cui rivolgersi per informazioni è info@arenaderthona.it

Speriamo di esserci anche noi. Se siete in quelle zone lì fateci seriamente un pensiero. (Continua a leggere)

Eh ragazzi, l’estate è finita. Eccoci qua sul nostro bel piatto di cassÅ“la, un bel polentìn e via a metter su la grassa per affrontare l’inverno. Si cercano i suoni adatti ad accompagnare questo uggioso periodo. Pronti via… digitiamo www.actmusic.com, settiamo “fare la spesa affamati” su “ON”, e scegliamo dal menù, ci son pure i saldi… Spicca su tutti la copertina (lugubre e sinistro rigetto probabilmente disegnato da Morticia Addams) di Wonderkammer XXL di Wollny (aggiungi al carrello), il fillandesissimo e freddissimo ma bellissimo nuovissimo dischissimo dei Tonbruket di Dan Berglund, contrabbassistissimo ex E.S.T. (aggiungi al carrello), qualche nome impronunciabile ugro-afgano-pakistan-nipponico (massì, aggiungi al carrello), un po’ di vocal Jazz a caso (aggiungi al carrell… no dai, lo sai che non ti piace!), e bon… ah no… ‘spetta… che è!?… Nel nuovo e pulito layout del sito di ACT, in un angolino, strizza l’occhio una copertina semplice, senza troppe pretese, bianca, con tre pupazzini gonfiabili verdi… Nur ein Trio, kleiner als man denkt. Saxofon/Bassklarinette, Posaune und Drums. Fehlt da was? Weniger macht mehr… Martin, non lo sai il tedesco, fattene una ragione… Switchato in inglese, ti schiarisci le idee.

Three Fall… mhmhmhmh… Three Fall… aaaah sì, li conosci già. Un trio giovanissimo e divertente che esordisce in ACT nella serie “young german jazz” con un tribute album dedicato ai Red Hot Chili Peppers, celebrato dallo stesso batterista Chat Smith che così twittò: “Young german jazz Best rhcp covers I’ve heard done yet!”… Sisi, ora ricordo: Lutz Streun al sax e clarinetto, Til Scheider al trombone e Sebastian Winne alla batteria. Hai subito pensato che un articolo sui Three Fall, sul blog Free Fall Jazz, ispirato a Free Fall fi Fimmy Fuffré fi fafeffe fatto fefifffimo. (Affunfi af faffello) (Continua a leggere)

E’ scomparso lo scorso 5 Ottobre, Butch Warren. Lo storico contrabbassista, famoso in primo luogo per la sua partecipazione a tante storiche sedute da sideman (Sonny Clark, Hank Mobley, Jackie McLean, Dexter Gordon, Joe Henderson, Thelonious Monk, Herbie Hancock, solo per dirne alcuni), era da tempo malato di cancro ai polmoni e viveva in una ricovero per anziani, dove occasionamente suonava il pianoforte. Vogliamo salutarlo con una delle sue più belle performance, in compagnia di Kenny Dorham, Joe Henderson, Herbie Hancock e Tony Williams. (Continua a leggere)

Jaleel Shaw può vantare una serie di collaborazione eccellenti (la Mingus Big Band, Christian McBride, vari lavori come sideman in svariati contesti, una lunga permamenza alla corte di Roy Haynes) e una carriera in solitario, in proporzione, esigua. ‘The Soundtrack Of Things To Come’ è infatti il suo terzo album da leader, di nuovo autoprodotto per la sua Changu Records. Ed è una sterzata netta dal precedente ‘Optimism’: anziché un elaborato post-bop calato in una dimesione meditativa e per certi versi da camera,  con strumentazione e formazione mutevole, il nuovo disco è un più energico lavoro in quartetto. Quattro dei brani sono il risultato delle commissioni di un museo newyorkese, che voleva musica ispirata ad altrettanti quadri, mentre gli altri sono ispirati ad eventi della vita privata del sassofonista. (Continua a leggere)

A Logos Festa della Parola il venerdì è Jazz al popolo. L’11 di ottobre Ibrido Hot X, formazione cameristica con Antonio Apuzzo agli arrangiamenti, sonorizza Metropolis, pellicola del 1927, capolavoro di Fritz Lang.

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La carriera di Tom Harrell prosegue senza soste, alla guida del magnifico quintetto che lo accompagna stabilmente, ormai, dal 2007. Tuttavia il buon Tom sta per lanciare pure una nuova formazione, Color Of Dreams, che estende il quintetto base con le presenze di Jaleel Shaw (sax contralto) ed Esperanza Spalding (contrabbasso e voce). In attesa di ascoltarli su disco o vederli dal vivo, possiamo gustarci questo succulento antipasto.


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