FREE FALL JAZZ

vecchi bacucchi's Articles

Dio benedica YouTube. Cosa ci possiamo trovare lì dentro? Anzi, cosa NON ci possiamo trovare? Ok, il porno, ma per il resto si tratta di una sorta di paradisiaco far west in cui l’appassionato di musica può sguazzare per secoli, visionando concerti vecchi, nuovi e usati, presi dalle vecchie trasmissioni digitalizzate, filmati da un amatore nel pubblico, ripresi da un’equipe di professionisti. Le sfumature sono moltissime, ci se ne rende conto anche solo esaminando l’archivio dei nostri Picture This. (Continua a leggere)

  1. C’è un ampio dibattito sulla questione se il jazz rientri (o debba rientrare) nei crismi della “cultura alta”, se si tratti di un fenomeno pienamente riconducibile alla cultura popolare, se rappresenti un originale via di mezzo fra le due (un fenomeno midcult, per così dire) o, infine, se incarni una sfida ancora non del tutto compresa a qualsiasi classificazione in tal senso. Il rapporto fra jazz e sfera commerciale, a sua volta molto discusso, è strettamente collegato a quest’ultimo. (Continua a leggere)

Foto di Roberta Fusco

I CD stanno in un cartoncino dentro una busta di plastica, semplice…anche troppo! Ma se il packaging non è dei più lussuosi, se il numero di copie è limitato, se non ci si può permettere lo studio di Abbey Road, se oltre alla musica bisogna curare anche la grafica… pazienza. I margini entro cui si muove Luca Pissavini (contrabbassista e fondatore della piccola ma prestigiosa Bunch Records) sono stretti in questi tempi di melma, ma visto che la musica proposta è buona, allora tutti i limiti si tramutano in spezie… e aggiungono sapore a un buon piatto. Ho incontrato e conosciuto quest’omone lombardo al quale mi è sembrato interessante porre alcune domande.

Parlaci un po della Bunch Records. Vorremmo sapere da quanto tempo è attiva, quanti e quali lavori ha pubblicato, se c’è o meno una direzione musicale o un’idea di fondo, chi sono i musicisti presenti in catalogo, come avviene la distribuzione.
Ciao caro Carlo, innanzitutto grazie per la possibilità di parlare di BUNCH Records! L’etichetta nasce all’incirca a Marzo 2013 da un’idea folle: avevo dei dischi miei da pubblicare, ma le proposte artistiche di varie etichette non mi soddisfacevano – la sparo forte – sia per tempistiche che per soldi da investire. Ho deciso così di mettermi in proprio, stare ai miei tempi  e alle mie possibilità, decidendo quando e come far uscire i miei progetti. Finora abbiamo pubblicato otto lavori, che potete trovare ed ascoltare sul sito; dico “abbiamo” perché la musica Ä— di chi la scrive e la suona, e quando si pubblica per BUNCH Records ci  si  prende le proprie responsabilità. Riguardo ai musicisti ti dico la verità: sono amici, compagni d’avventura, colleghi, matti, sognatori, performer e geni, che come me hanno creduto nell’autoproduzione e nella diffusione dal basso, facendo concerti e macinando chilometri, come si faceva una volta. (Continua a leggere)