FREE FALL JAZZ

david sanchez's Articles

Negli ultimi anni e dopo decenni di ascolto, ho avuto modo di approfondire le conoscenze jazzistiche (e non solo) anche verso opere di una molteplicità di grandi musicisti (compositori e/o improvvisatori che dir si voglia) generalmente considerati “minori” rispetto ai riconosciuti giganti del jazz, rendendomi conto di quale abbondanza di arte musicale si è sciaguratamente trascurata, sia dal punto di vista del materiale compositivo, che da quello improvvisativo, in nome di un non meglio specificato processo di innovazione, così rapidamente evolutosi nel tempo. (Continua a leggere)

Ci siamo occupati già un paio di volte dei Ninety Miles, l’eccellente progetto di jazz americubano patrocinato dalla Concord. Non c’è due senza tre, soprattutto quando il tre è un bellissimo concerto di un’ora ripreso professionalmente in quel di San Sebastian. Al posto di Christian Scott troviamo Nicholas Payton, che da un tocco più hubbardiano ai brani.


Kenny Barron è uno di quei musicisti che uno si sente quasi in imbarazzo a presentare: è un gigante del piano con una carriera lunghissima, un traghettatore della classicità jazzistica nei turbolenti anni ’70 dotato di enorme talento e inventiva, eppure è un po’ rimasto ai margini, poco fashionable e impermeabile a eventi, accidenti, mode e turbamenti, così come altri musicisti simili per generazione & visione tipo Cedar Walton o il mai abbastanza compianto John Hicks. Ripromettendoci marinariscamente di parlare di Kenny più approfonditamente fra non troppo troppissimo tempo, ecco un bellissimo concerto al festival Jazz In Marciac del 2010. Assieme a Barron troviamo musicisti eccellenti come David Sanchez (sax), Darryl Hall (basso) e Jonathan Blake (batteria). Recentemente, su alcuni media, c’è stata la polemica (invero futile) sugli standard. Futile, perché il come prevale sul cosa, e questo set lo dimostra in maniera piuttosto inequivocabile.


‘Ninety Miles’ è il bellissimo progetto di Christian Scott, Stephon Harris e David Sanchez assieme a vari musicisti cubani di cui già vi abbiamo parlato mesi fa. La Concord Records torna sul luogo del delitto, ovvero la performance del gruppo al festival Cubadisco in quel di Cuba (appunto), e lo pubblica il 25 settembre esclusivamente in formato digitale. Peccato, perché un bel cd+dvd ci stava bene, vista la qualità dell’antipasto che la Concorde Records ci propone…


Il jazz e la musica cubana intrattengono una relazione fruttuosa da molti anni, ormai, per lo meno da quando Dizzy Gillespie fondò la sua orchestra sul finire degli anni ’40, dando inizio all’afro-cuban jazz. Così, l’idea di una band dedita al jazz di influenze cubane non è sorprendente di per sé, settanta anni dopo ‘Manteca’, ‘Tin Tin Deo’ e compagnia. Venendo a ‘Ninety Miles’, si tratta di un progetto che vede schierati tre giovani talenti del jazz contemporaneo (Christian Scott alla tromba, David Sanchez al tenore e Stefon Harris al vibrafono) alle prese con sonorità cubane. Sarebbe stato facile chiamare Gonzalo Rubalcaba, per esempio, e affidare a lui e a Sanchez (che esplora da sempre musica cubano-caraibica nei suoi album) la scrittura di materiale in tema. La via scelta dai tre americani invece è stata più avventurosa: andare di persona a Cuba per incidere con musicisti del posto ancora sconosciuti. (Continua a leggere)