FREE FALL JAZZ

Wadada Leo Smith's Articles

Wadada-Leo-Smith-300x300Coltivavo l’intenzione dichiarata di replicare il provocatorio Flop Jazz che aveva ottenuto un riscontro inaspettato di lettori a fine anno scorso, ma devo confessare che non è mia abitudine ascoltare volutamente musica mediocre con tale fine. Diciamo che capita di inciamparci, ma tendenzialmente preferisco occupare il tempo libero ascoltando musica valida, se non di pregio, pertanto non mi sono capitate molte occasioni per criticare in negativo ciò che ho ascoltato e nemmeno è detto che abbia poi voglia di scriverne. In molti casi non ne vale proprio la pena. Tuttavia, uno dei pochi dischi ascoltati in questo periodo che mi hanno deluso e stimolato alla scrittura è questo A Cosmic Rhythm with Each Stroke che mi appresto a commentare, ovviamente senza pretesa di avere verità rivelate in tasca. (Continua a leggere)

Wadada Leo Smith è di nuovo fra noi con un mastodontico disco doppio, ‘The Great Lakes Suite’. Come si può immaginare dal titolo, il trombettista stavolta si è ispirato ai grandi laghi del nord degli Stati Uniti. Ad accompagnare Leo Smith troviamo John Lindberg (contrabbasso) e Jack DeJohnette (batteria), entrambi già compagni del leader in diverse occasioni. La splendida batteria di DeJohnette, attentissima alle esigenze dell’atmosfera e del solista del momento, amplifica la varietà della tessitura sonora in tandem con le robuste contromelodie del contrabbasso. La frontline invece viene completata dal sax e dai flauti di Henry Threadgill, per la prima volta assieme a Smith. (Continua a leggere)

Wadada Leo Smith è in una fase estremamente prolifica della sua vita. A ridosso di ‘The Great Lakes Suite’, interessante uscita in quartetto con veterani della sua generazione (speriamo di parlarne presto), eccolo subito sul mercato con ‘Red Hill’. Assieme a Leo Smith troviamo tre giovani musicisti che spesso hanno collaborato fra di loro negli ultimi anni, ovvero Jamie Saft (piano/tastiere), Joe Morris (contrabbasso) e Balasz Pandi (batteria); i lavori, a quanto pare, si sono svolti in maniera informale, tutti in studio e buona la prima senza alcun materiale preparato in anticipo. Il risultato è un disco cupo, quasi spettrale, organizzato in sei lunghi brani (dai sei ai sedici minuti) privi di qualsivoglia nucleo tematico, cellula ritmica o in generale appiglio per l’ascoltatore. (Continua a leggere)

Wadada Leo Smith non è mai stato un tipo che si accontenta di poche note e morta lì. I suoi progetti sono spesso giganteschi, complessi, fortemente concettuali e, quasi sempre, stimolanti. Stavolta è il turno di “Ten Freedom Summers”, un’opera di dimensioni epiche che discute le ferite ancora aperte della segregazione razziale e della schiavitù, ricordate attraverso le vicende di alcune figure del movimento dei diritti civili degli anni ’60. Questo tema è stato già discusso lungo la storia del jazz, anche in composizioni di ampio respiro come la suite “Black Brown & Beige” e il musical “Jump For Joy” di Duke Ellington, “Freedom Now!” di Max Roach, il ciclo “Roots And Folklore” di John Carter, l’oratorio “Blood On The Fields” di Wynton Marsalis, e più di recente “Coin Coin” di Matana Roberts. “Ten Freedom Summers” sembra destinato ad affiancarsi, almeno idealmente, a queste opere, e vede schierati il Golden Quartet di Wadada assieme al Southwest Chamber Music Ensemble. La prima è stata il 28-29-30 Ottobre a Los Angeles, fra le prestigiose mura del Walt Disney Concert Hall. Qualcuno dirà, a questo punto, ma a noi ormai? La prima è passata, e ‘ste cose qui in Italia non le vedremo mai. Può essere, ma pochi giorni dopo la prima Smith, il Golden Quartet e il Southwest Chamber Music Ensemble sono andati in studio a registrare il tutto, in uscita su Cuneiform Records nella primavera del 2012. Uomo avvisato…
(Negrodeath)

Premesso che il nome Wadada mi ha sempre dato l’idea di un urlo di battaglia di Kenshiro col raffreddore, è d’uopo segnalare che la sempre ottima Radio 3 trasmetterà il 15 novembre alle ore 22:00 l’esibizione del “freejazzista” Wadada Leo Smith svoltasi il 12 maggio scorso al Cinema Lux di Padova per la rassegna “Ostinati!”. Ad accompagnare il trombettista/flicornista americano ci sarà il batterista tedesco Günter “Baby” Sommer.

Un altro appuntamento da non mancare, che al solito potrete ascoltare in AM/FM, tramite decoder digitale terrestre o in streaming sul sito di Radio 3.