FREE FALL JAZZ

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La scena della musica improvvisata israeliana da diverso tempo può essere considerata seconda solo a quella americana, ma per ragioni quantitative, non certo per quelle qualitative. (Continua a leggere)

Il titolo di questo post sembra stupido, e lo è. Ma Miguel Zenon no davvero. Il grande sassofonista e compositore portoricano, da anni trapiantato a New York, fa parte di quella schiera di formidabili talenti latino-americani che contribuiscono al libro del jazz portandovi tutta la loro cultura di provenienza. ‘Identities Are Changeble’ è il titolo del suo ultimo album, che ancora non abbiamo recensito, ma pure di questo bel filmato della sempre benemerita NPR, in cui Zenon e la sua orchestra suonano quattro estratti dal disco, ognuno preceduto da un breve spezzone di intervista.


Torniamo con piacere ad occuparci di Orrin Evans in occasione dell’uscita di ‘Mother’s Touch’, secondo capitolo della sua Captain Black Big Band. Dopo il già eccellente disco di debutto registrato dal vivo a New York, l’orchestra è colta ora nello studio di registrazione. Del cast fanno parte molti musicisti che spesso collaborano fra di loro e con Evans stesso, al punto che l’orchestra è quasi una somma delle esperienze dei singoli sotto l’attenta guida del pianista di Philadelphia – un musicista, giova ripeterlo, che come pochi ormai si muove nel panorama mainstream contemporaneo, con una credibilità e un’esperienza ormai a prova di bomba in veste di leader, compositore, arrangiatore e, ovviamente, di pianista. (Continua a leggere)

Foto: Elena Fiorini

Poteva un’illustre media jazzistico come Free Fall Jazz mancare alla prima assoluta della Wide Orchestra, soprattutto se a venti minuti da casa e per di più gratis? (Continua a leggere)