FREE FALL JAZZ

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Nell’accogliente sala del Teatro del Gavitello il pubblico italiano ha potuto assistere ad una prima di assoluta rilevanza. Non solo Devin Paglianti viene per la prima volta in Italia, ma lo fa presentando in esclusiva un suo personalissimo, inedito progetto destinato a squadernare per sempre i meandri della musica per come la comprendiamo oggi. Le usuali dicotomie scritto-improvvisato, intenzionale-casuale infatti sono annullate interamente nel suo rivoluzionario The Tombola Conduction. (Continua a leggere)

Foto: Elena Fiorini

Poteva un’illustre media jazzistico come Free Fall Jazz mancare alla prima assoluta della Wide Orchestra, soprattutto se a venti minuti da casa e per di più gratis? (Continua a leggere)

Il primo lutto del 2013 è di quelli inaspettati. A soli 65 anni, ma dopo – scopro adesso – lunga malattia, se ne va Butch Morris, cornettista, ma, soprattutto, l’uomo della “conducted improvisation” (battezzata infine “conduction”).

Per parlare a fondo dell’idea che lo ha reso famoso sarebbe necessario un intero articolo a parte, ma a grandi linee funzionava così: di fronte a un ensemble di musicisti, Morris, proprio come un direttore d’orchestra, ma senza alcuno spartito, ne dirigeva l’assoluta improvvisazione. Dava il là indicando un tempo, dopodiché lasciava gli strumentisti liberi di creare in quel contesto e man mano, grazie a una serie di segni convenzionali, gli indicava la strada da seguire: ripetere una parte, ricordare una melodia da riproporre più avanti, aumentare o abbassare l’intensità e via così.

Le improvvisazioni traevano linfa non solo dal jazz, ma anche dalla musica classica e da quella moderna: in più occasioni si è ritrovato a condurre orchestre classiche, ma anche collettivi con DJ dediti allo scratching o suoni elettronici in generale. Tra i musicisti passati “sotto la sua bacchetta”, si contano John Zorn e il sottovalutato Frank Lowe (altro nome su cui prima o poi toccherà tornare).