FREE FALL JAZZ

Archive for " aprile, 2014 "

Scott Hamilton (sax) Andrea pozza (Pn) Aldo Zunino (cb) Alfred Kramer (dr)

Blue Note di Milano
Via Pietro Borsieri 37
Giovedì 17 Aprile 2014 – ore 21.00

Scott Hamilton, grande sassofonista americano, giovedì 17 aprile salirà sul palcoscenico del Blue Note di Milano (Via P. Borsieri 37) accompagnato da Andrea Pozza al piano e da una ritmica di esperienza formata da Aldo Zunino al basso e Alfred Kramer alla batteria. (Continua a leggere)

Si attribuisce di solito alla Original Dixieland Jass Band di Nick LaRocca il primato della primissima incisione jazz, nel 1917. Una tautologia ormai, nemmeno più sottoposta a verifica. Ma, come dice il blog This Day In Jazz, è proprio vero? (Continua a leggere)

COGNOME: Balducci
NOME: Pierluigi
LUOGO E DATA DI NASCITA: Bari 3 Ottobre 1971
PROFESSIONE: Bassista elettrico
PRINCIPALE ATTITUDINE CRIMINALE: pretendere di fare del Jazz in Italia.
CAPI D’ACCUSA: UNO – Produzione di svariati lavori discografici a suo nome, l’ultimo dei quali in collaborazione con terroristi e narcotrafficanti di fama internazionale come John Taylor, Paul McCandless e Michele Rabbia. DUE – Attivista didatta, divulgatore di informazioni e saperi presso le nuove generazioni, che vengono dunque irrimediabilmente deviate con dichiarazioni del tipo (cito alla lettera): “…superamento degli steccati e delle barriere tra le musiche e soprattutto tra le due estetiche – quella eurocolta e quella afroamericana […] non me ne vogliano i puristi, dei quali, programmaticamente, ci faremo un baffo”. Bach on the bass. Salatino Edizioni Musicali, 2009. (Continua a leggere)

In attesa di ascoltare e sezionare per voi il prossimo album di Piero Bittolo Bon e dei suoi Jümp The Shark, vi proponiamo questo bel concerto spagnolo dei medesimi!


Quando si parla di Ravi Coltrane è inevitabile prima o poi far riferimento a suo padre John, con cui in realtà condivide lo strumento e poco altro. Ravi in fin dei conti è influenzato dal padre nè più nè meno di qualsiasi altro sassofonista in giro oggi, e a livello di estetica musicale ne è parecchio lontano. Anni di apprendistato presso Steve Coleman e altri musicisti, non ultimi la madre Alice e Jim Hall, lo hanno spinto in una dimensione assai diversa, all’insegna della discrezione e del discorso allusivo più che dell’eruzione vulcanica. ‘Spirit Fiction’, esordio su Blue Note, lo ribadisce. Accompagnato da due diverse formazioni (il quartetto classico con Luis Perdomo, Drew Gress e EJ Strickland per i brani più atmosferici, e il quintetto con Ralph Alessi, Geri Allen, James Genus ed Eric Harland per quelli relativamente più accesi), Ravi privilegia una scrittura spesso e volentieri contrappuntistica, evidente in particolare nel quintetto, ma anche nei fitti dialoghi interni alla sezione ritmica. (Continua a leggere)

Stavo guardando una compilation dei migliori momenti di Snooki su YouTube quando, fra i suggerimenti a lato, mi compare questo bellissimo concerto di Miles Davis. Siamo nel 1967, il Secondo Grande Quintetto è al suo ultimo anno di attività e Davis avrebbe di lì a poco abbandonato il jazz acustico.


‘Vibrainium’ aveva suscitato ottime impressioni, mettendo il giovane Chris Massey sulla lista dei musicisti da tenere d’occhio. ‘Whosoever’, tre anni dopo, vede una formazione completamente rinnovata ed un sound complessivo più eclettico, forse persino più moderno. Al solito troviamo un po’ di brani originali del batterista e una serie di composizioni altrui, scelte con grande cura e interpretate in maniera mai scontata. Prendiamo ‘Crooked Creek’: è un brano di Jon Cowheard, pianista dell’ottima band di Brian Blade. In questa versione il pezzo conserva i suoi tratti melodici quasi folk e le figure ritmiche minimaliste, esplorandoli però in chiave post-bop, con eccellenti armonizzazioni dei fiati e un bellissimo intervento al soprano di Adam Larson. (Continua a leggere)

Anche Ferdinando Sinibaldi decide di utilizzare la moderna tecnologia per finanziare la pubblicazione del suo nuovo album. Italianissimo. “Sono italiano, non vedo perché doverlo nascondere”, afferma con semplicità e un pizzico d’orgoglio il trombettista di Fulcro (PC) dall’inconfondibile stile ricco di riverberi melodici mediterranei e squisitamente italiani. Tratti ribaditi dal nuovo progetto ‘Reggio-nalia Tantum’, dedicato all’esplorazione di temi, motivi e tradizioni popolari della “sua” Emilia Romagna. Il disco, prima uscita della neonata Catfish Records, prevede brani originali assieme a riletture jazzistiche di classici del liscio e della canzone popolare firmati, fra gli altri, da Aldo Rocchi, Secondo Casadei e Leonildo Marcheselli. Il pezzo forte sarà la versione orchestrale di ‘Crapa Pelada’, celebre successo di Gorni Kramer, con la partecipazione straordinaria dell’Orchestra Sammarchi al gran completo. “Non capisco perché dovrei fingermi americano e suonare le varie ‘Stardust’ o ‘Rocking Chair’. Bellissime canzoni, per carità, ma per noi non significano nè dovrebbero significare niente. Abbiamo un vasto patrimonio musicale di cui non dobbiamo assolutamente vergognarci, anzi. La globalizzazione ci sta distruggendo, forse con la musica possiamo fare qualcosa e invertire la tendenza? Non lo so, ma almeno ci provo.” (Continua a leggere)

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