FREE FALL JAZZ

Renzo Alberi's Articles

Possiamo leggere da questo link che IL JAZZ ITALIANO potrà accedere ai fondi del FUS, il Fondo Unico per lo Spettacolo. E’ lo stesso fondo cui accedono le mediamente agghiaccianti produzioni cinematografiche nostrane, e knowing our chickens, la situazione del jazz in Italia si farà sempre più agghiacciante, di conseguenza: cosa non si fa per fondi statali a piogga? (Continua a leggere)

Abbiamo scritto tante volte, fra il serio e il faceto, contro le stronzate sparse ai quattro venti da Renzo Arbore sull’italianità del jazz. Basta scorrere l’archivio. Siamo felici che gente più in gamba di noi abbia deciso di scrivere un corposo saggio etnosociomusicologico sull’argomento e pubblicarlo gratuitamente online due volte a settimana, lunedì e giovedì. Parliamo del critico Gianni Morelenbaum Gualberto, la cui opera uscirà a cadenza quindicinale presso gli amici di Tracce di Jazz. Qui tutti i dettagli. Quando le falsità e le idiozie superano il livello di guarda e restano impunite, è bene alzare la testa.

Si attribuisce di solito alla Original Dixieland Jass Band di Nick LaRocca il primato della primissima incisione jazz, nel 1917. Una tautologia ormai, nemmeno più sottoposta a verifica. Ma, come dice il blog This Day In Jazz, è proprio vero? (Continua a leggere)


Riportiamo integralmente due commenti sulle ennesime sparate di Renzo Arbore, pronto ad andare in onda col suo documentario pieno di tesi false e superficiali.
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Molti anni fa, a New York, trovai nel menu di un ristorante una pagina dedicata al soul food. Naturalmente non sapevo cosa fosse, ma sulla carta quei piatti sembravano davvero appetitosi, così mi feci portare quel fantastico piatto di pigs feet che ricordo con piacere ancora oggi. Il soul food, l’avevo appena scoperto, era la buonissima cucina dei neri americani. Anni dopo, addentrandomi nel mondo del jazz, trovai molti riferimenti al soul food – nei titoli dei brani, nelle interviste, nelle biografie dei musicisti stessi. Non mi sembra, comunque, di aver mai letto di festival americani chiamati Pigs Feet & Jazz Fest, o che so, di Fathead Newman ad un eventuale Tortillas & Jazz di Austin (TX). Voglio dire, il jazz in America è cosa locale che si dà per scontata, il soul food pure, non c’è alcun bisogno di accoppiarli in rassegne. Al limite ti mangi il soul food o le enchillada al club, fine. Perché adesso sproloquiare sulla scoperta dell’acqua calda, direte voi. E’ che l’esimio collega Nico Toscani mi ha appena informato che la rassegna ‘Culatello & Jazz’ segna l’unione fra Parma e Piacenza, feat. i Vini del Poggiarello e, tempo permettendo, Eddie Enderson (sic) e Azar Lawrence che si esibiranno con “A Tribute To Lee Morgan”. E non mi sto inventando un cazzo. Il culatello è buono, nessuno ha niente contro. (Continua a leggere)