FREE FALL JAZZ

Si attribuisce di solito alla Original Dixieland Jass Band di Nick LaRocca il primato della primissima incisione jazz, nel 1917. Una tautologia ormai, nemmeno più sottoposta a verifica. Ma, come dice il blog This Day In Jazz, è proprio vero? Il fatto è che, nome a parte, la band di La Rocca suonava una sorta di musica da banda con qualche vezzo jazzistico per seguire la moda del momento – il confronto con le incisioni di King Oliver di pochi anni dopo è lampante. Ma il fatto è che sono parecchi i dischi pubblicati nello stesso anno che potrebbero vantare lo stesso primato. This Day In Jazz fa l’esempio di ‘That Funny Jas Band From Dixieland’ di Arthur Collins e Byron G. Harlan (aprile 1917): musicisti bianchi, jazz per modo dire, esattamente come la ODJB, solo un mese prima. Ci sono pure altri nomi da fare nel 1917, come Wilbur Sweatman e la sua Jass Band e i Six Brown Brothers. E che dire del pianista e bandleader nero Charles Prince: le sue incisioni di ‘Memphis Blues’ (1914) e ‘St. Louis Blues’ (1915) dovrebbero far suonare qualche campanello, per non parlare della ‘Hong Kong’ dell’aprile 1917  e parecchie altre sue incisioni dei mesi successivi. Charles Prince fu quindi fra i primi a registrare versioni di celebri standard. Scoprirete altri nomi ancora, leggendo l’articolo originale che non è il caso di tradurre per intero. Ciò che conta, però, è sempre la stessa cosa: Renzo Arbore, araldo e portavoce del jazz in Italia per autoinvestitura, le sue falsità e le sue stronzate che il jazz è italiano, italo-americano, siculo-albanese etc. Ma state tranquilli, continuerà ancora a lungo. Eppure, un giretto su quella miniera di informazioni che è Red Hot Jazz dovrebbe chiarire le cose una volta per tutte…

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