FREE FALL JAZZ

the revolution won’t be televised's Articles

Questo articolo è stato pubblicato su Musica Jazz di Luglio dello scorso anno e qui lo ripresentiamo nella sua forma originale (peraltro bozza pressoché integralmente pubblicata dopo piccole necessarie correzioni di cui ho tenuto conto). Come per le altre occasioni  ho aggiunto i link dei brani citati a supporto della lettura, cosa che ovviamente su cartaceo non è possibile fare.

Ringrazio il direttore della rivista Luca Conti per la gentile concessione.

Riccardo Facchi

Ci sono vocaboli nella narrazione del jazz che sono a dir poco abusati, veri e propri stereotipi utilizzati in modo eccessivo e talvolta improprio. Uno dei più battuti è certamente il termine “rivoluzione” e sarebbe difficile rintracciare chi non abbia visto un qualsiasi scritto che parli del tema Free Jazz senza vedere dopo poche righe quel termine, peraltro stimolato e in parte giustificato dalla forte connotazione socio-politica di cui si è tinto negli anni ’60, legata alla cosiddetta “protesta nera”. Qualcosa di analogo successe peraltro già nel dopoguerra col be-bop (per certi versi fase musicalmente ancor più “rivoluzionaria”), quasi che si trattasse di eventi in musica improvvisi e traumatici capitati tra capo e collo, disegnando scenari di rottura netta col passato e relativa tradizione, invecchiando così istantaneamente qualsiasi cosa prodotta in precedenza. (Continua a leggere)


Qualche tempo fa un amico mi ha chiesto se conoscessi un musicista chiamato Erminio Furlo. No, mai sentito nominare. Bene, mi dice l’amico, si tratta “un jazzista d’avanguardia degli anni ’70 e ha inciso pure un disco oggi rarissimo. Strano, pensavo tu lo sapessi…” Da questa breve discussione mi si apre un mondo: quello, appunto, di Erminio Furlo, misconosciuto eroe del jazz italiano, sperimentatore audace, critico dei luoghi comuni sul jazz e con la testa rivolta sempre avanti, anche ora che è un uomo anziano. L’amico in questione di jazz se ne disinteressa, ma conosce Erminio da anni in quanto amico di famiglia. Il senso di ragno trilla: magari riesco a fargli un’intervista per FFJ! Erminio è un uomo cordiale e risponde subito di sì, così ci troviamo a casa sua, un piccolo rustico fra le colline versiliesi, per un’amabile chiacchierata. (Continua a leggere)