FREE FALL JAZZ

Danilo Perez's Articles

Durante le ferie la voglia di scrivere recensioni è al minimo storico, ma un po’ di news invece costano poco sforzo e pure qui da bordo piscina, con poco disagio, è possibile poggiare il mojito e farsi portare il tablet da una prosperosa assistente per digitare qualcosina. (Continua a leggere)

Il genio di Wayne Shorter, in questi giorni, è oggetto di meritate celebrazioni. Nell’appena trascorso fine settimana si è infatti tenuto al Lincoln Center un concerto con l’orchestra di Wynton Marsalis: molti classici del grandissimo sassofonista, compositore e improvvisatore sono stati riletti sotto una luce nuova dall’orchestra, con cui Shorter ha dialogato proficuamente – per una cronaca dell’evento, vi rimandiamo alla recensione del New York Times, sperando prima o poi di trovarne il video su YouTube. Nel frattempo, ci possiamo gustare il quartetto Shorter/Perez/Patitucci/Blade in un bel concerto al festival di Marciac.


Danilo Perez ormai non ha bisogno di presentazioni, dopo quindici anni di onorata militanza nell’ultimo splendido quartetto di Wayne Shorter e una produzione solista di tutto rispetto. ‘Panama 500′, appena uscito, non è “il solito disco”, perché celebra una ricorrenza tutta particolare, ovvero i cinquecento anni dello stato di Panama. Da lì il titolo e la particolare organizzione di un’opera d’ampio respiro che, nelle intenzioni, dovrebbe ricapitolare mediante suggestioni sonore la storia e la cultura dello stato del centro America, patria dello stesso Perez. La forze in gioco sono molte, a partire dal trio stabile di Danilo (Ben Street al basso e Adam Cruz alla batteria) passando per i compagni di battaglia alla corte di Shorter (John Patitucci e Brian Blade), fino vari percussionisti, un quartetto d’archi e un flauto. (Continua a leggere)