FREE FALL JAZZ

Danielle Di Majo's Articles

Caliendo è un ristorante ubicato in fondo a una strada isolata in cima a una collina. In un posto cosí mi aspettavo l’ennesima serata jazz abbinata a degustazioni enogastronomiche di qualche genere, e invece una volta tanto la location non si piega alla “cancrena” che sta prendendo sempre più piede nell’ambiente musicale nostrano: alle 22:30 precise tutti i tavoli sono completamente sgombri e l’attenzione è rivolta solo al quartetto di Caterina Palazzi, che – massima stima – attacca a suonare con una sorprendente rielaborazione del ‘Laura Palmer’s Theme’ dalla colonna sonora di Twin Peaks. É l’inizio di una prova maiuscola: i ragazzi (indisponibile Maurizio Chiavaro, sostituito egregiamente da un batterista napoletano)  suonano con l’entusiasmo e la voglia di spaccare il mondo tipica dei giovani, ma allo stesso tempo con la scioltezza e la precisione dei veterani più scafati. (Continua a leggere)

Il rischio in questi casi è di venire risucchiati dal gorgo delle frasi fatte e dei luoghi comuni: “un debutto impressionante”, “una sorpresa inaspettata”, “un talento destinato a fare strada”. In tanti anni di musica troppe volte abbiamo sentito queste frasi, molte delle quali a sproposito. Non è il caso del quartetto capitanato da Caterina Palazzi, però. La contrabbassista capitolina con ‘Sudoku Killer’ (pubblicato circa un anno fa da Zone Di Musica) fa centro già al primo colpo, mostrando una padronanza compositiva che le permette di unire sotto lo stesso tetto in maniera coerente un ventaglio di influenze quanto mai sofisticato, che al jazz (sarebbe sin troppo facile citare Haden – col Quartet West e non solo – ma il suo ascendente più d’una volta è tangibile, così come quello di Marc Johnson, almeno nei momenti più dilatati) coniuga impatto e suoni d’estrazione rock e tinge il tutto di atmosfere crepuscolari che sembrano uscire dalla colonna sonora di un film noir.  (Continua a leggere)