FREE FALL JAZZ

Victor Gould's Articles

David Gilmore, chitarrista come il bel più famoso e quasi omonimo David Gilmour dei Pink Floyd, vanta ormai una carriera importante, fra collaborazioni che ne evidenziano innanzitutto la versatilità (Geri Allen, Wayne Shorter, Don Byron, Cassandra Wilson, Dave Douglas, Rudresh Mahantappah…) e un apprendistato di tutto rispetto alla corte di Steve Coleman durante gli anni ’90. Meno folta, ma sempre di notevole spessore, la sua produzione da titolare, di cui ricordiamo l’ottimo ‘Energies Of Change’. Con ‘Transitions’, Gilmore approda alla Criss Cross come leader un eccellente quintetto con cui affronta un repertorio teso ad omaggiare maestri ed ispirazioni (Woody Shaw, Bobby Hutcherson, Toots Thielemann), con l’aggiunta di alcuni brani originali. (Continua a leggere)

Esordio in grande stile per Victor Gould, giovane pianista con un curriculum da accompagnatore già di tutto rispetto. Alla guida di una formazione variabile che gira attorno ad una sezione ritmica deluxe, completata da Ben Williams (basso) e EJ Strickland (batteria), Gould si mette alla prova come compositore, arrangiatore e ovviamente improvvisatore. ‘Clockwork’ significa ingranaggio, ed è un termine appropriato per descrivere un gruppo in cui ogni musicista trova la perfetta collocazione nel sound d’insieme, ed un album attentamente studiato nel suo percorso narrativo e sonoro, al punto che a tratti sembra quasi di ascoltare un’unica suite.Una frontline mozzafiato (Jeremy Pelt, Myron Walden, Godwin Louis), l’aggiunta del percussionista Pedrito Martinez, di un flauto (Anne Drummond) e di un quartetto d’archi caratterizzano in modo diverso le complesse composizioni dell’album. (Continua a leggere)