FREE FALL JAZZ

formazioni inusuali's Articles

Esordio in grande stile per Victor Gould, giovane pianista con un curriculum da accompagnatore già di tutto rispetto. Alla guida di una formazione variabile che gira attorno ad una sezione ritmica deluxe, completata da Ben Williams (basso) e EJ Strickland (batteria), Gould si mette alla prova come compositore, arrangiatore e ovviamente improvvisatore. ‘Clockwork’ significa ingranaggio, ed è un termine appropriato per descrivere un gruppo in cui ogni musicista trova la perfetta collocazione nel sound d’insieme, ed un album attentamente studiato nel suo percorso narrativo e sonoro, al punto che a tratti sembra quasi di ascoltare un’unica suite.Una frontline mozzafiato (Jeremy Pelt, Myron Walden, Godwin Louis), l’aggiunta del percussionista Pedrito Martinez, di un flauto (Anne Drummond) e di un quartetto d’archi caratterizzano in modo diverso le complesse composizioni dell’album. (Continua a leggere)

L’armonica a bocca non è certo il primo strumento che ci viene in mente, quando si parla di jazz. La sua scarsissima presenza è da un lato comprensibile, a causa di un volume di fuoco limitato, soprattutto a fianco dei fiati. Dall’altro meno, vista la lunghissima associazione col blues, che è pur sempre uno dei mattoni fondanti del jazz stesso. Sia come sia, di album a base di armonica non ce ne sono così tanti, come pure di armonicisti di riferimento. Si resta dunque colpiti dall’album di Enrico Testa, chitarrista e armonicista (proprio come Toots Thielemans). ‘Chromatic Life’ è un lavoro molto fresco che unisce una sezione ritmica, appunto, classicamente jazz e perfettamente inserita nel linguaggio mainstream, a chitarra e armonica, suonate dal leader. Gli undici brani sono caratterizzati da temi davvero orecchiabili e arrangiamenti molto curati che mirano all’equilibrio e alla perfetta enunciazione delle melodie, sempre molto chiare ed evidenti tanto negli assolo quanto nei momenti d’insieme. (Continua a leggere)