FREE FALL JAZZ

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Lafayette Gilchrist è un pianista quarantacinquenne dallo stile percussivo e all-black che tanto ci piace. Non solo: è uno di quegli artisti che incorporano musica popolare nera odierna (funk, hip hop, soul) nel jazz, seguendo la naturale linea evolutiva di un mainstream che riesamina passato e presente con energia e consapevolezza, ma senza gli eccessi di un Robert Glasper. La sua fantastica band dei New Volcanoes, purtroppo, si esibisce solo nella natia Baltimore per costi di gestione troppo elevati, ma per fortuna che c’è YouTube!


Parte 1:
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Il jazz è una musica figlia della Diaspora Africana e del successivo sincretismo culturale nato in terra nordamericana. Oggi, oltre agli Stati Uniti, si fanno valere in primis le altre culture figlie della Diaspora di cui sopra e relative evoluzioni – lo dimostrano i molti musicisti dell’America centrale e meridionale che si affacciano sullo scenario con autorevolezza e talento. Fra questi Etienne Charles, eccezionale trombettista di Trinidad arrivato al quarto album. Se nel precedente ‘Kaiso’ l’obiettivo era quello di riesaminare la musica della terra natale in ottica post-bop, ‘Creole Soul’ allarga il campo d’indagine ai Caraibi. I compagni di avventura, ormai affiatatissimi (Ben Williams al basso, Obed Calvaire alla batteria, Kris Bowers al piano, Brian Hogans al contralto e Jacques Schwartz-Bart al tenore), sono musicisti giovani cresciuti anche con il ritmo dell’R&B e del funk: l’impulso nervoso di queste musiche è presente in maniera quasi subliminale, ma si sente nell’impasto complessivo, così urbano e colorito. (Continua a leggere)

Appuntamento ormai storico, il festival Pomigliano Jazz in quasi 20 anni di vita ha portato in provincia di Napoli (gratis, per giunta) alcuni dei più grandi interpreti della nostra musica.

Qualche giorno fa, all’annuncio della prima parte del programma di quest’anno (quella delle serate a pagamento), più di qualcuno ha storto il naso: “soliti” nomi di casa nostra (Rava e il duo Petrella/Guidi) e nomi che col jazz c’entrano ben poco (Ludovico Einaudi).

La realtà però è che anche questo tipo di varietà permette di mantenere in vita un festival che va incontro a tutte le inevitabili difficoltà che possono intaccare una manifestazione musicale nel 2013, e dunque ben vengano gli Einaudi di turno se rappresentano il prezzo da pagare per accontentare anche il pubblico più “intransigente”.

Sì, perchè le due serate ad ingresso gratuito, venerdì 20 e sabato 21 Settembre, nella nuova location del Parco Delle Acque di Pomigliano D’Arco, porteranno sul palco due monumenti davanti ai quali togliersi il cappello: Archie Shepp e Benny Golson.

Il quartetto del primo sarà accompagnato per l’occasione dall’Orchestra Napoletana di Jazz di Mario Raja, esibendosi in classici del repertorio di Shepp, ma anche in standard e in rivisitazioni di brani classici della tradizione partenopea. Un abbinamento inaspettato e sulla carta improbabile, ma che di sicuro suscita interesse e curiosità.

Golson invece snocciolerà il suo repertorio accompagnato da un inedito terzetto di musicisti nostrani: Antonio Faraò al pianoforte, Aldo Vigorito al contrabbasso e Claudio Romano alla batteria.

Noi, come sempre, ci saremo. Per il programma completo vi invitiamo a visitare il sito ufficiale e la pagina Facebook.

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