FREE FALL JAZZ

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The Caretaker è il moniker dietro cui si cela l’inglese James Leyland Kirby, classe 1974 e autore di una sterminata mole di esperimenti musicali e release varie sotto vari pseudonimi (dei quali il principale resta probabilmente V/Vm).
A firma The Caretaker, Kirby approfondisce quella che resta la sua maggiore ossessione, ovvero la relazione tra musica da una parte, e memoria, perdita e archiviazione della stessa dall’altra. A partire dal 1999, con il primo album ‘Selected Memories from the Haunted Ballroom’, il suo modus operandi è stato quello di recuparare vecchia musica da ballroom dei 1920s e 1930s, isolarne campioni e motivi, e seppellirli sotto una patina atta a rappresentare la “polvere del tempo”, espressa tramite droni cupi e ruvidi derivanti dallo stile dark-ambient. Progressivamente, il sound cercato per coprire e manomettere tali sample si è fatto più ricercato, fino a toccare probabilmente il picco qualitativo nei droni inquietanti del disco ‘Persistent Repetition of Phrases’ (2008). Sembrava che la formula di The Caretaker fosse giunta al suo compimento definitivo, e per certi versi così è successo; appunto per questo, Kirby ha deciso di cambiare esplicitamente fonte musicale per ‘An Empty Bliss Beyond This World’, pubblicato nel 2011 sempre per la sua stessa label indipendente History Always Favours the Winners, e stavolta rivolto al passato remoto della tradizione jazz. (Continua a leggere)

Nel caso alla lettura ci fosse qualcuno non familiare col curriculum musicale di Nels Cline, uno dei più grandi chitarristi attualmente in circolazione (nonché già citato in queste lande con il suo progetto BB&C), ne riassumerò i punti salienti: con il Nels Cline Trio ha pubblicato nel lontano 1996 l’album Chest, registrato tra il 1993 e il 1995, e contenente alcune delle più spaventosamente innovative fusioni tra free jazz e post-rock del decennio (tanto che ancora oggi il disco suona all’avanguardia), con The Inkling nel 2000 ha proseguito da solista quel percorso tentando di spingersi ulteriormente oltre nella dimensione dell’astrattismo, con i The Nels Cline Singers ha sfogato la sua vena più free-form aggiungendo al proprio repertorio almeno un altro classico con l’album Instrumentals (2002), in collaborazione con Thurston Moore dei Sonic Youth e Carla Bozulich ha confezionato più di un album teso ad esplorare il suo lato più vicino al rock alternativo, nel 1999 ha rivisitato Interstellar Space di Coltrane assieme a Gregg Bendian, nel 2006 ha rivisto a modo suo la musica di Andrew Hill con New Monastery: A View Into The Music of Andrew Hill, nel 2007 ha pubblicato Duo Milano assieme a Elliott Sharp, nel 2004 è entrato in pianta stabile nella line-up della band alternative rock Wilco. (Continua a leggere)