FREE FALL JAZZ

progetto free improv abbestia sul repertorio degli Inti Illimani pubblicato dalla EmptyThoughts's Articles

Diciamoci la verità. In Italia il jazz, o quello che comunemente si passa oggi per tale in modo talvolta ambiguo e discutibile, è una musica diventata da tempo di nicchia, che interessa ad una parte ristrettissima di cultori e fruitori più o meno costanti, per lo più anche abbastanza attempati. Si dice che la cosa dipenda fondamentalmente da una pessima educazione musicale, specie a livello scolastico, e più in generale da un degrado culturale da tempo progressivamente in corso. (Continua a leggere)

Frequento i social da poco tempo, meno di un anno e devo dire che se ne leggono delle belle intorno alla materia jazzistica, in un modo che, a mio avviso, è quanto mai indicativo dello stato di confusione che regna in merito ormai da troppo tempo nel nostro paese. C’è chi, specie tra gli stessi musicisti nazionali, invoca l’obbligo di sostenere il cosiddetto “jazz italiano”, altri che sostengono all’opposto che “Jazz” è una parola superata e se serve ad etichettare certo “jazz europeo” ormai completamente “sbiancato” in lavatrice con forti dosi di candeggina, allora non può essere utilizzata da ciò che viene prodotto oggi negli U.S.A. dai musicisti afroamericani, che preferiscono parlare di Black American Music (la cosiddetta B.A.M.). (Continua a leggere)