FREE FALL JAZZ

Fuori da ormai un anno abbondante, ma vale ugualmente la pena spendere qualche parola su ‘Clint’, quinto lavoro degli svedesi Oddjob. I quattro predecessori si rifacevano grossomodo al Miles periodo elettrico, ma è in questo disco che si svela definitivamente il loro animo audace, “umoristico” e, concedetecelo, “cazzone” (tutti aggettivi da intendere nell’accezione migliore possibile). Come già intuibile dalla copertina, il Clint del titolo altri non è che l’immarcescibile Eastwood: il quintetto si è divertito a reinterpretare dodici tra i più famosi temi che hanno accompagnato sullo schermo personaggi come Joe “Il Biondo”,  Harry Callaghan (lo scriviamo all’italiana, spero ci perdonerete) o il Cavaliere Pallido. Una scelta forse non originalissima (già Zorn, per dirne uno, si è ampiamente soffermato sulle riletture di Morriconi*), ma che si lascia apprezzare innanzitutto per la voglia di dare risalto a un interprete piuttosto che ai soli compositori (idea, questa, già più originale) oltre che per i risultati dal punto di vista strettamente musicale.

Le colonne sonore vengono reimpastate partendo da un jazz dai tratti nordici (inteso nel senso di gente tipo Molvaer, di cui talvolta si avverte l’influenza, piuttosto che i moscioni dell’ECM. E sì, sappiamo bene che gli esordi del suddetto furono licenziati proprio da quella etichetta, ma avete capito: l’eccezione, la regola, ecc.), “bastardizzato” con ambient, spruzzatine rock o elettroniche (i synth che dominano ‘The Good, The Bad & The Ugly’ ricordano vagamente i pionieri Droids), momenti “da camera” e, più in generale, atmosfere quasi sempre psichedeliche e dilatate. Il tutto, e qui sta forse il merito maggiore, senza mai distaccarsi troppo dalle melodie originali, che restano ben riconoscibili e non sfociano (come troppo spesso in questi casi) in uno stravolgimento fine a sé stesso. Momenti migliori del lotto: l’incedere inquietante del ‘Magnum Force Theme’ e l’impetuoso ‘Scorpio’s Theme’.

Goran Kajfes, trombettista, tra le note di copertina sottolinea che: “There is an inevitable connection to the music, as Clint Eastwood is a huge jazz fan”. La sua 44 Magnum apprezzerebbe, ne siamo certi.

* = No, non è un refuso. Su una cassetta (tarocca, ovviamente) che mio padre acquistò alla bancarella del mitico Fonzi** quand’ero piccolo c’era scritto proprio ENNIO MORRICONI. Io quel giorno comprai la colonna sonora di Twin Peaks, dopo che Fonzi voleva per forza appiopparmi il best of dei riccardonissimi Chicago al suo posto. È una lunga storia.

** = Non c’entra nè con Henry Winkler, nè con le patatine. (Nico Toscani)

Comments are closed.