FREE FALL JAZZ

Clint Eastwood's Articles

Si tratta di un piccolo classico, forse molti di voi lo avranno già visto, ma era da tempo che mi ripromettevo di inserirlo tra i nostri vari Picture This. Sto parlando di ‘Straight No Chaser’, film documentario del 1988 incentrato sulla vita e, soprattutto, la musica di Thelonious Monk. Tra i produttori della pellicola figura l’immenso Clint Eastwood (e se siete suoi fan, di certo conoscerete la sua passione per il jazz), mentre la regia è di Charlotte Zwerin, moglie del trombonista Mike Zwerin (che i più attenti ricorderanno per una fugace comparsa accanto a Miles Davis, di cui resta traccia nelle sessioni complete di ‘Birth Of The Cool’). Interviste postume ad amici, colleghi e familiari vengono utilizzate per scandire la storia, ma numerosi sono i filmati “musicali” con lo stesso Monk in azione nel meglio dei suoi anni. Se stasera per qualche motivo siete a casa e non avete ancora deciso cosa guardare in TV, direi che col nostro consiglio andate sul sicuro: se lo conoscete già sarà un piacevole ripasso; se vi manca, colmerete la lacuna con soddisfazione.
 

Fuori da ormai un anno abbondante, ma vale ugualmente la pena spendere qualche parola su ‘Clint’, quinto lavoro degli svedesi Oddjob. I quattro predecessori si rifacevano grossomodo al Miles periodo elettrico, ma è in questo disco che si svela definitivamente il loro animo audace, “umoristico” e, concedetecelo, “cazzone” (tutti aggettivi da intendere nell’accezione migliore possibile). Come già intuibile dalla copertina, il Clint del titolo altri non è che l’immarcescibile Eastwood: il quintetto si è divertito a reinterpretare dodici tra i più famosi temi che hanno accompagnato sullo schermo personaggi come Joe “Il Biondo”,  Harry Callaghan (lo scriviamo all’italiana, spero ci perdonerete) o il Cavaliere Pallido. Una scelta forse non originalissima (già Zorn, per dirne uno, si è ampiamente soffermato sulle riletture di Morriconi*), ma che si lascia apprezzare innanzitutto per la voglia di dare risalto a un interprete piuttosto che ai soli compositori (idea, questa, già più originale) oltre che per i risultati dal punto di vista strettamente musicale. (Continua a leggere)