FREE FALL JAZZ

Il Natale è un periodo adattissimo per sfogare i peggiori istinti. Che non sono le mangiate pantagrueliche in cui ci si sfinisce pur di non lasciar nemmeno una briciola a’ bisognosi, cosa che peraltro facciamo, ma la pubblicazione copiosa di abominevoli album natalizi. Una prassi disdicevole in cui il sentimentalismo la fa da padrone con melassa e riccardoni, incarnazione perfetta dell’aspetto più retorico e piagnisteoso del Natale. Il jazz naturalmente non si fa mancare nulla, nemmeno i dischi di Natale. Ed è così che, animati da spirito natalizio, scegliamo per voi alcune fra le cose peggiori che YouTube mette gratuitamente a disposizione.

Qui sopra potete ammirare la riccardonìa di Dave Koz, che si produce assieme alla sua band in uno zibaldone di motivi natalizi e traditional (ma pure ‘No Blues’ che sfuma in ‘Gingombèls’) che, onestamente, fa caa’ la merda. Certo, il suono è pulito e bello, certo, questa è gente che a differenza di me ha studiato, però insomma, fa schifo.

Poteva mancare una versione di ‘Let It Snow’? In realtà sì, e forse era meglio, però di fronte ad una Vulgar Display Of Riccardonism di tal fatta non ce la siamo sentita di soprassedere. Una serie di ripetizioni del tema che rimbalzano fra chitarra, hammond e sax, tutto bello sterilizzato e sbrillucciante come la carta da regalo dorata, quella che nasconde i panfortini riciclati dall’anno prima. Potremmo anche inserire una battuta su Kenny G., ma l’uomo da oggi è più rispettabile per via di Katy Perry e dello spot del carcere, quindi soprassediamo. Ma ti teniamo d’occhio, Kenny.

A differenza di tanti snobbettoni scassaminchia, nessuno di noi ha niente da ridire su Diana Krall e sul suo successo. Questo perché Diana Krall è una bella donna e se avesse fatto la commessa o l’architetto o la maschera al cinema non ce ne saremmo mai accorti, ed è un pregio non indifferente, soprattutto se paragonato a quello che ci può offrire la carriera di Marcus Miller. PERO’ la includiamo lo stesso in ispregio a suo marito, l’orrendo e insopportabile Elvis Costello, puzzone del più stantio e fetecchioso pop/rock britannico.

Un disco natalizio a cura dello Smooth Jazz All Stars? Impossibile non infilarcelo. L’arrangiamento molto pop, i suoni riverberati e patinati, la melodia distillata con somma grazia e incanto dalla tromba di ChiLoSa dipingono un mondo stile pubblicità delle Pelliccerie Facimp anni ’80. O, come se cambiasse qualcosa, Lee Ritenour & Frank Gambale.

E per concludere bene e ritemprarsi lo spirito? Fanculo al jazz! Vogliamo il sangue, vogliamo i watt e le guitarre, vogliamo degli orrendi trans (che poi io personalmente ho pure conosciuto di persona, tiè), vogliamo i Twisted Sister!

E ora, buonanotte, me le sono rotte! (Negrodeath)

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