Se ci seguite da un po’ di tempo, saprete che Christian Scott gode di enorme stima su queste webpagine. Senza arrivare a dire che, in Italia, siamo stati i soli e i primi a seguire la sua carriera e a notarne la crescente importanza all’interno degli ultimi dieci anni di jazz, possiamo almeno dire “però quasi”. Un cammino iniziato con l’ottimo ‘Rewind That’ e arrivato ad una sintesi perfetta di tutte le varie sfaccettature esibite fino a quel momento nell’ancora recentissimo ‘Stretch Music’. Tutta questa premessa serve per mettere in chiaro una cosa: il nuovo cd è un bel fiasco, non importa quanto se ne stimi l’autore. Primo album di una trilogia che verrà completata nel corso del 2017, ‘Ruler Rebel’ fa un salto della cavallina troppo azzardato con le sonorità dell’illuminato predecessore, franando rovinosamente in un insipido minestrone jazz-o-tronico. Sembra che l’unico interesse di Christian Scott sia stato quello di creare, su una serie di beat ripetitivi come pochi, un soundscape cupo e minaccioso in contrasto alle note della tromba, prolungate ed evocative… nelle intenzioni, perché in pratica il gioco annoia rapidamente, al punto che si direbbe quasi di ascoltare un album di remix di qualche soporifero musicista ECM di seconda fascia. E gli stessi concetti, tanto sonori quanto tematici (nel senso di società e attualità ), erano stati già affrontati con ben altro spessore nel bellissimo ‘Anthem’, che a questo punto vi consiglio di recuperare, nel caso vi mancasse, o riascoltare. Non ci siamo, ma confidiamo che si tratti solo di un incidente di percorso.
(Negrodeath)