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Criss Cross's Articles

In trent’anni di onoratissima attività, la Criss Cross si è distinta come una delle più prolifiche e meritevoli case discografiche specializzate in jazz. Merito della tenacia del suo fondatore, Gerry Tekeens, e del suo grande fiuto di talent scout: non sono in pochi, oggi, a vedere nell’etichetta olandese l’erede spirituale della Blue Note che fu. Condividiamo così questo concerto, tenuto lo scorso luglio al festival jazz di Lviv, in Ucraina: una band composta per l’occasione da musicisti Criss Cross (Mike Rodriguez, Will Vinson, Misha Tsiganov, Matt Brewer, Donald Edwards), con tanto di introduzione da parte di Tekeens.


Che la Criss Cross sia un’etichetta particolarmente amata da queste parti lo avrete intuito, visto che ne abbiamo a più riprese elogiato le emissioni. No, non sono nostri amici, né ci hanno promesso mari e monti in cambio del nostro illustre parere da uomini Del Monte: molto più semplicemente, l’etichetta olandese è portabandiera di gran parte del miglior post bop (ma non solo) ascoltato negli ultimi anni. Merito anche del fiuto del patron Gerry Teekens, che, pur in tempi di magra, non si tira indietro quando si tratta di dare un’opportunità a talentuosi virgulti.

Tim Warfield, nello specifico, non è proprio di primo pelo: per la Criss Cross ha esordito nel lontano ’95 e con ‘Eye Of The Beholder’ giunge al suo settimo album in proprio. Attorno a lui troviamo un altro habitué di casa Criss Cross come il pianista Cyrus Chestnut e la tromba dai tratti hubbardiani di Nicholas Payton (di recente ascoltato anche sull’ottimo ‘Unanimous’ di Ulisses Owens Jr.), con la sezione ritmica di Rodney Whitaker (basso) e Clarence Penn (batteria) a chiudere il cerchio. Chi già apprezza Warfield può anche chiudere qui, aggiungere un’altra tacca al filotto e comprare a scatola chiusa; per chi invece è a digiuno, si tratta di un bel modo per cominciare a fare conoscenza. (Continua a leggere)