FREE FALL JAZZ

Che la Criss Cross sia un’etichetta particolarmente amata da queste parti lo avrete intuito, visto che ne abbiamo a più riprese elogiato le emissioni. No, non sono nostri amici, né ci hanno promesso mari e monti in cambio del nostro illustre parere da uomini Del Monte: molto più semplicemente, l’etichetta olandese è portabandiera di gran parte del miglior post bop (ma non solo) ascoltato negli ultimi anni. Merito anche del fiuto del patron Gerry Teekens, che, pur in tempi di magra, non si tira indietro quando si tratta di dare un’opportunità a talentuosi virgulti.

Tim Warfield, nello specifico, non è proprio di primo pelo: per la Criss Cross ha esordito nel lontano ’95 e con ‘Eye Of The Beholder’ giunge al suo settimo album in proprio. Attorno a lui troviamo un altro habitué di casa Criss Cross come il pianista Cyrus Chestnut e la tromba dai tratti hubbardiani di Nicholas Payton (di recente ascoltato anche sull’ottimo ‘Unanimous’ di Ulisses Owens Jr.), con la sezione ritmica di Rodney Whitaker (basso) e Clarence Penn (batteria) a chiudere il cerchio. Chi già apprezza Warfield può anche chiudere qui, aggiungere un’altra tacca al filotto e comprare a scatola chiusa; per chi invece è a digiuno, si tratta di un bel modo per cominciare a fare conoscenza.

Stilisticamente il suo sax ricorda il primo Coltrane (e anche, nei momenti più “morbidi”, Hank Mobley), tuttavia la musica della formazione è accostabile più al sodalizio Davis/Shorter che non al primo “great quintet”. Il tutto, comunque, espresso con una personalità e con una proprietà di linguaggio che permettono una serie di piacevoli variazioni sul tema. E allora sì, i riferimenti all’hard bop abbondano (l’indiavolata ‘The Undaunted’ è una delle cose più travolgenti sentite ultimamente), ma fanno il paio col blues (‘Blues For Mr. Bill’, che attacca sorniona, parte per la tangente e infine torna alle origini per la più classica delle chiusure circolari), con qualche pausa più meditabonda (la ballad ‘Ramona’s Heart’) e persino con qualche momento più sperimentale (‘Tide A Dish I’ e ‘II’ sono due bozzetti che prefigurano il free jazz).

Chi pretende originalità ad ogni costo (ma perché, poi?) si rivolga altrove, ma se quello che cercate è dell’ottimo jazz Tim Warfield è il vostro uomo. (Nico Toscani)

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