FREE FALL JAZZ

Nell’arco di una carriera lunga ormai vent’anni, Cyrus Chestnut si è esibito quasi sempre in trio o da solo, quindi fa una certa sorpresa vederlo alla guida di un quartetto per il suo primo lavoro su WJ3. Quello che non stupisce affatto, invece, è l’altissimo livello raggiunto dal pianista del Maryland, uno dei più acuti riesaminatori del mainstream: come per i coetanei Eric Reed e Marcus Roberts (o lo scomparso Kenny Kirkland), il discorso di Cyrus Chestnut rilegge il canone afroamericano portandovi nuova linfa, nel segno di una tradizione orale che deve proseguire e perpetuarsi. Chestnut, con una profonda ed  enciclopedica conoscenza del pianoforte jazz di scuola nera e delle sue radici popolari fatte di blues, soul, stride e gospel, è uno degli uomini più titolati per questo compito, come ormai ha ampiamente dimostrato. Peccato non abbia raggiunto una maggiore popolarità (almeno qui da noi), visto pure il livello di questo nuovo e bellissimo album che lo vede affiancato dai fidati Dezron Douglas (contrabbasso) e Willie Jones III (batteria), cui si aggiunge il magnifico sax di Stacy Dillard, dal sound corposo e rilassato, figlio di Hank Mobley e perfetto per le concezione musicale del leader. Leader che, stavolta, è meno pirotecnico, meno flamboyant del solito, soprattutto quando si tratta di accompagnare il sassofonista. Troviamo tanti blues: la swingante e tinta di latino ‘No Problem’, la lenta e atmosferica ‘Mustard’, il tempo medio e carico di groove  ‘Indigo Blue’, la dinamica e guizzante ‘What’s Happening’; il ‘mood’ ellingtoniano ‘Dream’ e il delicato, allusivo waltzer ‘Waltz For Gene And Carol’ (al soprano) rappresentano il lato soft del disco, assieme a ‘Solace’. Con un’intesa a prova di bomba, i quattro si tuffano nelle composizioni portandone alla luce tutte le qualità, dalla melodia esplorata così bene da Dillard ai vari stili pianistici attraversati e giustapposti con disarmante naturalezza e gusto infallibile da Chestnut, per tacere di un tandem basso-batteria che dà una gran lezione di swing e vitalità.

‘Quartet’ è il miglior disco di Cyrus Chestnut dai tempi dell’Atlantic Records. Una bella botta di jazz puro e classico, suonato con classe immensa da un gruppo affiatato e compatto che, si spera, duri a lungo.
(Negrodeath)

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