FREE FALL JAZZ

Nella sua nuova uscita, terza su Clean Feed e quinta in generale, il bravissimo contrabbassista Eric Revis assembla una formazione completamente nuova. Per trovare il trait d’union della carriera del musicista americano infatti dobbiamo prendere la volontà di non fermarsi e di esplorare ogni volta il jazz da un’angolazione diversa, con musicisti diversi, ma sempre con grande energia e un forte senso del blues sottinteso. Neppure ‘In Memory…’ da questo punto di vista fa eccezione, e vede all’opera un quartetto con due sax che potrebbe ricordare vagamente quello del ‘Conference Of The Birds’ di Dave Holland. Darius Jones (contralto) e Bill McHenry (tenore) collaborano perfettamente fra di loro, nelle libere improvvisazioni dai toni urlati ‘Hits’ e ‘FreeB’ come nel lento e avvolgente blues ‘Hold My Snow Cone’, sospeso su un grande riff di basso e terreno naturale per il lirismo struggente del contaltista. Troviamo poi il veloce funk ‘Son Seals’ in cui la batteria del grande Chad Taylor organizza i momenti di stasi e ripartenza per i due fiati, ‘Something Cookin” che rilegge r&b e be-bop con un occhio verso Mingus, e il maestoso gospel finale ‘If You’re Lonesome, You’re Not Alone’. La suite ‘The Tulip Chronicles’ è divisa in tre parti (atmosferica con vibrafono, funk veloce, frenatica danza in cui Revis usa l’archetto) posizionate all’inizio, a metà e a fine del disco: da un lato ne riassume tutte le caratteristiche, dall’altro si spinge ancora oltre, ad un passo dalle atmosfere scure ed enigmatiche del penultimo Henry Threadgill. Per la cronaca, Branford Marsalis partecipa a due brani con la solita autorevolezza.

Ottimo disco, più coeso ed emozionante rispetto al discreto ‘Parallax’ di due anni fa. Come spesso succede, speriamo che almeno stavolta il gruppo possa continuare e suonare pure dal vivo: sarebbe un peccato confinarlo ad una sola esperienza in studio.
(Negrodeath)

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