FREE FALL JAZZ

Rudy Royston è uno dei migliori batteristi sulla scena, e non lo scopriamo certo noi. Parlano da sole le numerose collaborazioni per gente come Dave Douglas, Bill Frisell, Tia Fuller, JD Allen, Ben Allison, Jason Moran, Don Byron, Stanley Cowell e altri ancora. Solo oggi però, a quarantatre anni compiuti, Rudy decide di fare il grande passo ed esordire come leader, aiutato in questo dalla Greenleaf di Dave Douglas stesso.  Nella sua band troviamo l’ottimo contralto di Jon Irabagon, la tromba dell’interessante australiana Nadja Noordhuis, la chitarra multicolore di Nir Felder, il piano di Sam Harris e i due contrabbassi (alternati) di Mimi Jones e Yasushi Nakamura; Royston si dimostra sia leader in gamba che ottimo autore, visto nove pezzi su undici sono originali, mentre i restanti due sono ‘High And Dry’ (Radiohead) e ‘Ave Verum Corpus’ (W.A. Mozart). Il “disco del batterista” è, stando ai luoghi comuni, energico e fragoroso, ma non è il caso di ’303′. L’energia, pur presente, è più spesso sottopelle, iniettata gradualmente dai sapienti groove della sezione ritmica in cui Royston stesso ha un ruolo quasi defilato, con un suono naturale e legnoso che lascia ampio spazio di manovra alla pulsazione del contrabbasso e ai molteplici effetti della chitarra di Felder. Brani come ‘Mimi Sunrise’, ‘Miles To Go’, ‘Prayer (For The People)’ e ‘Prayer (For The Earth)’ fondono il linguaggio di Bill Frisell e Ron Miles con il post bop, sciogliendolo in atmosfere ‘americana’; ‘Goodnight Kynah’ è un delicato brano di quasi otto minuti dedicato alla figlia, con splendidi interventi di sax (mai sentito Irabagon così melodico) e tromba; ‘Gangs Of New York’ alterna una prima parte più rarefatta e minacciosa ad una di rilascio, dove i fiati ripetono una figura r&b su un ritmo staccato e la chitarra ruba la scena; ‘Play On Words’, ’303′ e ‘Brownze’ sono invece i pezzi più potenti e aggressivi, affini al post-bop di musicisti come Marcus Strickland e (ovviamente) Dave Douglas.

Fra gli album d’esordio più interessanti degli ultimi tempi, ’303′ si candida già da ora alla top 10 dell’anno in corso. Le quotazioni di Rudy Royston non potranno che salire, giustamente.
(Negrodeath)

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