FREE FALL JAZZ

Il Postmodern Jukebox è una delle cose più situazioniste in cui possiate mai imbattervi.

L’idea di base è semplice tutto sommato: un ensemble di musicisti che decostruisce i più noti successi del pop contemporaneo riplasmandoli attraverso stili più o meno vintage. Ce n’è per tutti i gusti – ragtime, country e bluegrass, persino mariachi (!!!) – e nessuno viene risparmiato: da Kesha a Lady Gaga, dagli One Direction a Lana Del Rey.  E pensare che il titolare dell’operazione, il pianista di stanza a New York Scott Bradlee, prima di giungere al modello vincente era uno snob che con questa roba non voleva aver niente a che fare:
“Ho alle spalle un lungo rapporto di amore e odio con la musica pop spiegaCrescendo come aspirante pianista jazz, non mi interessava ascoltare musica che ritenevo degna di gusti meno raffinati. Quest’ignoranza volontaria continuò per un po’, almeno finché non iniziai a pubblicare video su YouTube. Ricevevo richieste per eseguire canzoni moderne, fu a quel punto che decisi di provare ad abbandonare i miei preconcetti e approcciarmi finalmente con una mentalità aperta alla musica pop contemporanea. Quello che scoprii è che, senza prima definire una serie di regole arbitrarie, figlie di un certo tipo di cultura, non avrei potuto chiamarla cattiva musica. Come uno spietato avvocato del diavolo mi resi conto che, semplicemente alterando il contesto di quelle canzoni, avrei potuto scoprire in esse un bel po’ di meriti artistici”.

E la chiave che rende i Postmodern Jukebox unici è proprio quella degli arrangiamenti: fantasiosi, accattivanti, meticolosi. Un lavoro all’insegna del puro intrattenimento: qualunque cosa toccano, diventa irresistibile e divertente. Non foste ancora convinti, provate a dare un ascolto a ‘Call Me Maybe’, che trasporta la hit di Carly Rae Jepsen dal Canada a una New Orleans di tanti anni fa.

Il fenomeno si sta diffondendo: i video prodotti da Bradlee e i suoi fanno registrare numeri da capogiro su YouTube, alcuni hanno persino sfondato il tetto del milione, come la meravigliosa rilettura in odore di blues di ‘Sweet Child O’Mine’ dei Guns N’Roses, segnata dalla performance eccezionale della cantante Miche Braden, che coi Postmodern Jukebox ha registrato solo due brani in qualità di special guest ma ci auguriamo di risentire spesso.

L’album è storia di questi giorni: ‘Twist Is The New Twerk’ (complimenti per il titolo), appena distribuito in digitale sui circuiti iTunes e Google Play, raccoglie 17 tra i migliori pezzi del loro repertorio e suonandolo alle vostre feste ci farete un figurone.

Infine, se strimpellate il piano e la cosa vi prende, può essere utile sapere che lo stesso Bradlee ha scritto un libro in cui spiega a fondo le tecniche da lui adoperate per “ragtimeizzare” la musica moderna.

L’opera omnia dei loro video è visibile sul sito ufficiale: mettete sul fuoco i popcorn e prendetevi qualche ora di ferie dalla vita. (Nico Toscani)

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