FREE FALL JAZZ

Se scendi alla metro di Finsbury Park, proprio lì di fronte vedrai l’insegna del Silver Bullet. Mo’ non ricordo che giorno, ma di sicuro lì fanno le jam… Ma mica solo di jazz, anche rock ed “International” (che non so che significa. Forse Pop internazionale… Mah). E come suonano! Bravi davvero. E soprattutto una bella atmosfera da far sentire a casa anche dei terroni provinciali come noi: quelli della “banda del fungo”, gli Amanita. Saliti con i potenti mezzi della Ryanair dalle rive del Crati su su fino al Tamigi per tre date all’ombra del Big Sdeng! Ah… Non si chiama così?? A dirigere le Jam session di jazz al Silver Bullet c’è un tizio di colore alto e robusto, con la faccia scavata dalla vita, di quelli che sembrano burberi, ma col cuore d’oro (moooolto in fondo), capelli “arràsta” fino al culo e un sax tenore tra le labbra: lui presenta con scioltezza, invita i musicisti prenotati ad esibirsi e dirige le cose solo quando è necessario.

La sera dopo andiamo al Ronnie Scott’s (sono a London, vuoi che non vado al Ronnie Scott’s ?) e troviamo un’altra jam. Questa è più spettacolare: la dirige un ragazzetto vestito di rosso che suona la tromba puntata al soffitto, l’età media dei musicisti è più bassa e suonano da paura davvero (e non venite a dirmi che sono tutti pattern, che sono cose sentite e risentite, che è hard bop, che è bebop… Avete ragione, indubbiamente dopo un po ti stanchi di ascoltarlo, ma prima di parlare facile invito ognuno di voi a prendere un qualsiasi strumento e suonare in quel modo. Meritano rispetto ALMENO). L’atmosfera però è più turistica, c’è più show e quindi più distacco: un recipiente divertente.

Mangiando pollo fritto e patatine ho trascorso col gruppo-fungo una settimana a Londra, non c’ero mai stato prima e ho capito che nonostante la sua enormità è relativamente facile e veloce da girare, che nonostante il clima pessimo c’è un’atmosfera accogliente e se la tua musica piace allora suoni… È semplice. Infatti abbiamo suonato tre volte: al Ray’s Jazz Cafè at Foyles (posto che vi consiglio di visitare: troverete una marea di materiale tra CD, DVD e vinili), all’Hideaway Bar e da Ajani Grill And Jazz (dove stranamente abbiamo mangiato davvero bene). C’è pubblico e curiosità. Lo rifarei.

Considerazioni a margine:

UNO. Non ho visto un randagio… Cane o gatto che sia!

DUE. Si vabbè… Volete provare l’ english breakfast, che voi siete di quelli che “mangiare salato la mattina mi piace, ma in Italia non si usa… Sennò sarebbe la cosa più giusta”. FATELO! E poi ne parliamo al ritorno. Viva il caffè espresso, viva il cornetto crema-amarena, viva il cappuccino!

TRE. Sarà anche vero che le inglesi sono brutte, ma camminando per Londra si vedono parecchie gnocche.

QUATTRO. Le guardie di Buckingham Palace hanno urgente bisogno di uno psicologo. Aiutiamole.

(Carlo Cimino)

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