FREE FALL JAZZ

Poteva mancare il jazz a Sanremo? No. Sanremo non è una kermesse gastronomica dove si degustano prosecchi, salumi e formaggi, quindi in teoria non sarebbe nemmeno il posto adatto per essere allietati dal dolce fischio d’un flicorno, però ci viene incontro il jiezzz stesso, che può essere suonato ed evocato a piacimento da chiunque: dai, su, basta un pianoforte sincopato, un ritmo veloce, qualche blue note tirata lì, un assolo di tromba perepè, un arrangiamento orchestrale swing-paesano, un cantato che faccia il verso alle voci americane ma in salsa italo pop, e siamo arrivati. Manca solo il negro sudato, ma l’Ariston non è un locale fumoso, quindi non me lo aspetterei di qui a fine festival. Sapori jazzati, Sanremo jazz, Sanremo è Sanremo, jazz è giezz. O viceversa. Insomma, prendiamo una bella oleografia di tutti i luoghi comuni sul jazz (tipo il carro del Carnevale di Viareggio 2013 lì in foto, ma credendoci veramente), spezzettiamola con cura e diamone un pezzo qua e un pezzo là ai vari cantanti. Tutti se ne appropriano e lo rivendicano, povero jazz. E ovviamente, a chi importa un cazzo? A nessuno. Beh, potrebbe importare a noi, non fosse che tanto è inutile lottare coi mulini a vento, sarebbe meglio bruciarli direttamente. Già. La mente volta alla petizione X Il Jazz. Auguriamo tutte le fortune, ma se piove di ver che tòna

Comments are closed.