FREE FALL JAZZ

Originale proposta musicale, quella di Alberto La Neve, sia nella forma che nei contenuti. Un concept album, chiaramente ispirato a Otto Lidenbrock, protagonista del Viaggio al centro della terra di Jules Verne. È diviso in quattro parti, Dèpart, Islande, Sneffels e Retour e interamente composto dal Sassofonista cosentino. Elettronica, loop machine e effetti sono il fulcro del linguaggio. È attraverso essi che la poetica e l’estetica dell’autore si manifestano in sonorità tenui, addolcite dalla splendida vocalità di Fabiana Dota. La scelta compositiva verte soprattutto sull’uso di linee melodiche poco elaborate e ben definite, siano esse al basso o proposte come tema principale. Ampio spazio è lasciato all’improvisazione, che cerca di non abbandonare mai un lirismo che caratterizza tutta l’opera. Dal punto di vista metrico accade poco, forse il punto debole è proprio questo, ma l’autore preferisce concentrarsi sugli aspetti sonori e sviluppare una precisa cantabilità, attraverso la quale veicola dinamiche e sfumature. Ottima l’idea della sovrapposizione sonora del sassofono grazie alla loop, mantiene una sonorità che si abbina perfettamente alla voce. Un certo onirismo accompagna lo svolgersi musicale delle composizioni, ponendosi come cifra costante e ricorrente in tutto l’album. Dal punto di vista compositivo si percepisce una forte influenza del jazz fusion, della tradizione popolare e soprattutto di quel genere a metà tra Funky e Dance degli anni settanta e ottanta, in particolare nei temi cantati. Disco interessante, a tratti un po’ ingenuo, ma giustamente ambizioso. Apprezzabile la voglia d’innovazione.
(Paul76)

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