FREE FALL JAZZ

Dopo una notevole serie di album autoprodotti e la vittoria della Thelonious Monk Competition 2014, il trombettista Marquis Hill approda su una casa discografica di spicco, guadagnandosi l’opportunità di farsi conoscere presso un pubblico più ampio. ‘The Way We Play’ schiera una band rodatissima, il fido Blacktet (in cui spiccano in particolar modo la batteria di Mkaya McCraven e il vibrafono di Justin Thomas) al gran completo, e si pone l’obiettivo riammodernare il repertorio jazzistico con originali riletture di standard (‘Moon Rays’, ‘My Foolish Heart’, ‘Polka Dots’, ‘Maiden Voyage’, ‘Straight No Chaser’, una splendida ‘Moon Rays’) e di rappresentare l’anima musicale di Chicago. Non per niente il disco viene introdotto da una rielaborazione del tema dei Bulls, su cui viene annunciata la formazione al completo, da Makaya McCraven fino al leader. E se le coordinate sonore sono proprio quelle che avevamo potuto ammirare nell’ottimo ‘Modern Flows’, il risultato purtroppo non può dirsi altrettanto entusiasmante. Un po’ per l’eccessiva lunghezza, un po’ per un’ispirazione a tratti non pervenuta, ‘The Way We Play’ rappresenta un netto passo indietro. L’originale commistione di groove hip-hop e armonie fiati/vibrafono dal taglio lieve e soffuso, quasi sognante, non sempre funziona nel modo giusto, anzi, a tratti sembra di sentire due gruppi diversi nella stessa stanza. Un vero peccato! A conti fatti, un album che poteva e doveva essere migliore, per lanciare una simile promessa nel mercato più ampio. Sarà per la prossima volta.
(Negrodeath)

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