FREE FALL JAZZ

Puntuali come le tasse (o come le farneticazioni di Renzo Arbore sulle profonde radici siciliane del jazz) anche quest’anno eccoci al consueto riepilogo del 31 Dicembre. Le “non regole” sono le solite: numero di preferenze variabile, categorie un po’ a discrezione di ciascuno. Ovviamente chi per un motivo o per l’altro non ha partecipato, è sempre parte della nostra insolita famiglia.

Lo avevo pronosticato giorni fa al prode collega Ema: i due nomi che si sarebbero giocati la “vittoria” quest’anno per me erano Steve Coleman e Caterina Palazzi. L’ipotesi si è rivelata quasi esatta: i protagonisti del testa a testa sono stati sì loro, ma hanno chiuso i conti con un (meritatissimo) pareggio. Quattro preferenze per uno e la soddisfazione di essere riusciti a mettere un po’ tutti d’accordo. Dietro di loro, con tre preferenze a testa, un tris di musicisti notevolissimi all’insegna della varietà stilistica: Christian Scott, James Brandon Lewis e  Arturo O’Farrill. Tra i “cattivi” invece è quasi unanime il pollice verso per il terzo capitolo della dodecalogia di Matana Roberts, che tanto aveva convinto nei due precedenti. Che dire: mancano altri 9 capitoli, occasioni per rifarsi ne avrà. Speriamo di rivederla l’anno prossimo sul podio di quelli che ci hanno entusiasmato.

Infine, prima di lasciarvi agli auguri di buon 2016 e agli inossidabili trenini al ritmo di Meu Amigo Charlie Brown, due parole per un musicista che se n’è andato tre giorni fa: Lemmy Kilmister. A lui è dedicato il nostro Final Countdown di quest’anno. Non c’entrava nulla col jazz, nemmeno gli piaceva (ebbe a dire: “I never liked jazz or anything else. Early rock ‘n’ roll – that was music to me. Everything else was boring”), ma se la sua musica è così importante tanto per alcune persone che imbrattano queste pagine, quanto per un grande del jazz contemporaneo come Matthew Shipp (che gli ha dedicato un sentito tributo via Facebook) qualcosa vorrà pur dire.


NEGRODEATH
 

Migliori (ordine casuale):

CHRISTIAN SCOTT Stretch Music

EJ STRICKLAND The Undying Spirit

JAMES BRANDON LEWIS Days Of Freeman

ARTURO O’FARRILL Cuba: The Conversation Continues

JASON PALMER Wondaland

RUDRESH MAHANTHAPPA Bird Calls

MARIA SCHNEIDER The Thompson Fields

JD ALLEN Graffiti

MAKAYA MCCRAVEN In The Moment

STEVE COLEMAN Synovial Joints

ORRIN EVANS The Evolution Of Oneself

MATTHEW SHIPP The Conduct Of Jazz

CATERINA PALAZZI Infanticide

Dischi del passato rispolverati spesso:
Benny Carter & Roy Eldridge “Urbane Jazz”, Albert Ayler “New Grass”, Max Roach “Quiet As It’s Kept”, Joe Henderson “Power To The People”, Oscar Peterson “We Get Requests”

Dischi deludenti:
Terence Blanchard, Henry Threadgill, Wynton Marsalis, Matana Roberts.

 

EMA

(In ordine di preferenza, almeno i primi 4):

MATT MITCHELL Vista Accumulation

RUDRESH MAHANTHAPPA Bird Calls

DANIEL ROSENBOOM Astral Transference & Seven Dreams

CHRISTIAN SCOTT Stretch Music

STEVE COLEMAN Synovial Joints

ARTURO O’FARRIL Cuba: The Conversation Continues

JEN SHYU Sounds and Cries of the World

CHARLES GAYLE TRIO Christ Everlasting

Migliori dischi “non solo” jazz (in ordine di preferenza):

KILL THE VULTURES Carnelian
JOSHUA ABRAMS Magnetoception
HIEROGLYPHIC BEING We Are Not the First
CATERINA PALAZZI Infanticide

Dischi del passato rispolverati spesso (ordine casuale):

Nels Cline – Chest
Duke Ellington – Ellington Uptown
Eric Dolphy – Out There
Dave Holland – Conference of the Birds
Keith Jarrett – Sun Bear Concerts
Antonio Carlo Jobim – Stone Flower
Pete La Roca – Basra
Soft Machine – Grides
Horace Tapscott – The Dark Tree
Mal Waldron – Up Popped the Devil

Dischi deludenti (ordine casuale):

Free Nelson Mandoomjazz – Awakening of a Capital
Matana Roberts – Coin Coin Chapter Three: River Run Thee
Colin Stetson & Sarah Neufeld – Never Were the Way She Was
William Parker – For Those Who Are, Still
Kamasi Washington – The Epic

NICO TOSCANI

(Ordine casuale):

STEVE COLEMAN Synovial Joints

CATERINA PALAZZI Infanticide

ARTURO O’FARRILL Cuba: The Conversation Continues

CHARLES GAYLE TRIO Christ Everlasting

CHRISTIAN SCOTT Stretch Music

Dischi del passato rispolverati spesso (ordine casuale):

Miles Davis – In Concert
Shelly Manne – Jazz Gunn
Franco D’Andrea – Sei Brani Inediti
Stephane Grappelli – Live At The Blue Note
Albert Ayler – New Grass
Cannonball Adderley – Mercy! Mercy! Mercy!
Ornette Coleman – Change Of The Century

Delusioni:

Matana Roberts – Coin Coin Chapter Three

 

MAURIZIO ZORZI

(ordine di preferenza):

STEVE COLEMAN Synioval Joint

MYRA MELFORD Snowy Egret

JAMES BRANDON LEWIS Days Of Freeman

CHRIS NIGHTCAP’S BIGMOUTH Epicenter

MOSTLY OTHER PEOPLE DO THE KILLING Mauch Chunk

KAZE  Uminari

AMIR ELSAFFAR Crisis

BEN GOLDBERG Orphic Machine

ROB MAZUREK EXPLODING ORCHESTRA Galactic Parables: Volume 1

JAMES FALZONE Caro’s Song

SUN RA ARKESTRA UNDER MARSHALL ALLEN DIRECTION Babylon

HARRIS EISENSTADT Canada Day IV

Migliori dischi italiani (ordine di preferenza):
Catarina Palazzi – Infanticide
Tinissima Quartet – This Machine Kills Fascists
Paolo Botti – La Fabbrica Dei Botti
Aut To Lunch – Aut To Lunch
Lanfranco Malaguti – Oltre Confine

Riedizioni e/o inediti:
Sonny Rollins Quartet with Don Cherry – Complete Live at Village Gate 1962
John Carter & Bobby Bradford – NoUTurn Live in Pasadena 1975
Miles Davis – April 11 1970 Fillmore West

Mezze delusioni:
Henry Threadgill – In for a Penny, in for a Pound
Jack DeJohnette – Made In Chicago

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