FREE FALL JAZZ

Oggi che il jazz pre-bop viene idiotescamente negletto in favore di non si sa bene cosa, è più che mai importate rispolverare i colossi. Gente come Lester Young, che ha tracciato con apparente noncuranza una serie di vie fondamentali per l’evoluzione successiva del linguaggio jazzistico. Solitamente la parte Verve della carriera di Lester Young viene considerata di minor pregio rispetto al periodo con e parallelo alla militanza nell’orchestra di Count Basie, ma si tratta di un luogo comune e basta. Prova ne sia questa bella sessione, una data in trio incisa nel 1946, che vede Lester Young con Buddy Rich alla batteria e Aye Guy – ovvero Nat “King” Cole costretto a incidere sotto pseudonimo, probabilmente per motivi contrattuali – al pianoforte. Si tratta di un set fatto di standard e di un brano originale, il blues “Back To The Land“, firmato da Lester stesso. Tutta classe cristallina, dove Rich crea coi piatti un finissimo supporto, all’insegna della discrezione e dell’understatement, e Cole si prodiga in una miriade di lirici, aggraziati ghirigori, riempiendo lo spazio del contrabbasso con un impressionante gioco della mano sinistra e inventando al contempo spirali di contromelodie avvolgenti che si intersecano a meraviglia con il sax morbido, discreto, elegantissimo di Pres (The President”, come lo chiamava la sua grande amica Billie Holiday). L’album privilegia tempi medi e ballad, vedi il succitato blues dapertura appunto, o un’appassionata “The Man I Love” che si rifrange in un gioco di specchi deformanti grazie all’interplay di Lester e Nat. Spetta alla veloce ed eccitante “I’ve Found A New Baby” piena di sospensioni ritmiche e spiazzanti “honk” che squarciano le linee di sax in maniera inaspettata e soprendente, il compito di alzare il tiro.

Nota: questo disco è incluso nel bellissimo cofanetto Verve che contiene tutte le incisioni di Pres per la rinomata etichetta di Norman Granz. (Negrodeath)

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